Label : Sumerian Records
Year : 2008
Genre : Mathcore/Melodic Death Metal
Sentence : The Better thing that they had done [8.0]
Se i Veil of Maya girano il mondo è perchè ora sappiamo quando non è giorno per nuotare. I nostri con il loro secondo cd inizia una grande ascesa tra la massa, capostipiti di quelle band che fondono Mathcore e Death Metal melodico la sintesi dei generi proposta in The Common Man's Collapse è la migliore che le mie orecchia abbiano mai udito. Song writing forbito, freddo e glaciale a tratti, emozionante in altri. L'esaltazione di We Bow In It's Aura e Crawl Back non ha niente a che vedere con i plasticosi risultati degli ultimi 2 cd. La stessa durata delle canzoni è decisamente maggiore, figlia di una ricercatezza maggiore nella musica che univa una melodia pacata, mai troppo aggressiva, dal sapore jazz. Se alcuni stacchi più Math rimangono la come sono giusto per allibire, no feeling, le grandi aperture di It's Torn Away e It's Not Safe To Swim Today sono pace per i sensi, amore per le orecchie, la quiete dopo una tempesta. Marc Okubo se ne esce con soluzioni pienamente infognate in uno stile jazz ma che parlano al Metalcore ed al moderno, gran gusto melodico e sapienza nello scrivere. Magari il grande pubblico si è già scordato di questo cd ed è giusto riportare un po di gloria sopra la polvere.
Unveiling the secret in us all
Knees collapsing, we bow in its aura
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