War From A Harlots Mouth - Voyeur



Year : 2012
Genre : Mathcore/Deathcore
Record Label : Lifeforce
Sounds Like : The Tony Danza Tapdance Extravaganza, After The Burial, Deftones, Converge, Born Of Osiris
Reviewed by : Alberto Musso
Sentence : Tutto fumo e manco un'idea dell' arrosto

I War From A Harlots Mouth, band tedesca fondata nel 2005, tornano a far parlare di loro con il nuovo album Voyeur, lavoro abbastanza insipido, che lascia l'ascoltatore con una grande amarezza poichè la band, cresciuta sicuramente mangiando pane, converge, deftones e meshuggah tutti i giorni, potrebbe offrire molto di meglio.
Si mantiene un atmosfera parecchio "oscura" lungo tutto il disco, partendo da "Origin", intro seguita da "Vertigo", che ci spara immediatamente nel mondo dei WFAHM, fatto di vocals graffianti, chitarre 8 corde e passaggi in blast beat, ovvero cose già conosciutissime e che ormai sentiamo fino alla noia, poichè ci sono migliaia di band che ormai offrono la stessa minestrina.
"Terrified" apre con un giro di chiara ispirazione Meshugghiana, per poi evolversi in un pezzo a metà tra l'hc punk e il Death più furioso.
In "Temple" si sente una chiarissima influenza dei Tony Danza sulla band, mentre in "Scopophobia" è impossibile non sentire dei leggeri echi Deftoniani in lontananza.
La band non propone niente di innovativo, anzi, ricalca territori già segnati e "migliorati" da band come i sopracitati Tony Danza o i Drillinger Escape Plan.
Mancano completamente di un timbro proprio, sono impersonali e freddi, senza lasciare nulla all'ascoltatore, poichè non sono presenti nè riff articolati nè assoli così particolari da potersi permettere di essere ricordati.
Basta sentire "The Black Lodge", praticamente un breakdown di 4 minuti, una palla terribile.
L'album scorre ma, come già detto, non lascia niente all'ascoltatore, che segue con disinteresse il susseguirsi delle tracce, roba già sentita e risentita, riff composti da ritmiche incentrate sulla 7' corda a vuoto e tappeti di doppio con lentoni vari, accompagnati dalla solita voce "fintosofferente"
Niente di particolare quindi, la band propone una mezz'ora di caciara parecchio noiosa che si poteva tranquillamente risparmiare.


Mark : 4/10



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