Satyricon - Satyricon


Cinque anni: tanto ci è voluto al duo più chiacchierato della storica scena black norvegese per comporre il seguito di “The Age Of Nero”, e il risultato raggiunto da Satyr e Frost con quest'uscita non mancherà, come mai prima d'ora, di dividere gli ascoltatori del gruppo. Sin dall'intro, appare subito chiaro l'intento di chiudere definitivamente la parentesi black n' roll per dedicarsi a qualcosa di più lento e solenne, che dia un taglio netto al passato. Le atmosfere frigide degli esordi lasciano quindi spazio a quelle calde ed avvolgenti, costruite su riff di chitarra dall'incedere doomy che molto devono alla lezione dei più classici Black Sabbath, influenzate in alcuni passaggi dal miglior prog d'annata e timidissimi accenni di jazz. La voce di Satyr si presenta meno furiosa del solito, persa il più delle volte in sezioni parlate che la fanno da padrone in più di un'occasione, fino a scomparire del tutto nella bellissima “Phoenix”, ballad di rara bellezza cantata dal guest Sivert Hoyem. La violenza del passato torna a rifarsi viva solo nella galvanizzante “Walker Upon The Wind” e nelle successive “Nekrohaven”, “Ageless Northern Spirit” per poi venire nuovamente alternata con parti più lente e ragionate in “The Infinity Of Time and Space”. Che i Satyricon non siano più quelli degli esordi, lo si era capito da tempo, ed è semplicemente  lodevole come questi due ragazzi vogliano spingere sempre più in là la propria proposta musicale, infischiandosene delle malelingue dei puristi. L'omonimo in questione è stato quindi dipinto da molti come un passo falso, spesso stroncato in sede di recensione. Noi non siamo dello stesso parere, e troviamo anzi il prodotto un album più che soddisfacente e tutt'altro che brutto, ma anzi pregno di un pathos difficile trovare in molte formazioni che affollano il mercato. Se per voi i Satyricon sono solo quelli degli esordi e avete fatto fatica a digerire la loro parentesi black n' roll, difficilmente cambierete idea, ma se in ambito musicale siete di larghe vedute, il prodotto qui recensito sarà per voi una sorpresa più che gradita.


Year:2013
Genre: Black Metal (?)
Record Label: Roadrunner Records
Sounds Like : Satyricon
Reviewed by: Giulio Valeri
Mark: 7/10



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