Label : Relapse Records
Year : 2007
Genre : Sludge/Post Metal
Sentence : Mastodontico [8.0]
Il tempo aiuta a capire sicuramente meglio i cd ma specialmente gli anni e i lavori che passano permettono di dare un giudizio più tondo e degno ad un album. Specialmente per chi ha l'alone di grandi band dietro, in questo caso i Mastodon, è bene che sia il tempo a decidere se i cd classificati come "derivati" abbiano un valore o meno. Risentendo questo Red Album dopo diverso tempo giungo alla conclusione che nonostante l'impostazione Sludge e un po Southern questa band sia molto differente dai loro conterranei. Alla luce del cambio dei Mastodon a favore di un più puro Sludge con tinte progressive il sound dei nostri dovrebbe alla fine coincidere ed invece si vengono a delineare numerosi elementi di distinzione. Primo è l'alone Southern già citato, i Baroness propongono un song writing più Post, i Mastodon più Prog 70's. L'approccio alle parti intime strumentali pure esso differisce negli arpeggi che da una parte sono buoni creatori di atmosfera ed invece nei ben più noti Georgiani fanno da contorno alle atmosfere più Space Rock.
Alla luce di ciò si può quindi completamente smentire il binomio Baroness-Mastodon, anche nella loro più totale vicinanza le band intraprendono stili di lettura diversi.
il Red Album come la versione Blue si fa notare per una intenza partecipazione strumentale dei nostri che parlano più con le 6 corde che con la propria voce. Un modo di fare più Post ne aumenta l'impatto atmosferico, Grad come The Birthing riesce a catturare anche senza il minimo accenno vocale grazie ad un intreccio di chitarre di gran classe lasciando alla ritmica il compito di ipnotizzare e alle armonizzazioni di delineare le armonie vincenti.
Non propriamente easy-listening ma abbastanza accogliente nelle tracce cardine quali Rays On Pinion e Wailing Wintry Wind la band denota sin da questo primissimo cd una grandissima maestria nel song writing. Si sente un certo studio classico dello strumento e la voglia di fare di Metal ma senza alzare mai troppo i toni, si sente il sapore della terra rossa da dove provengono e si sente pure tutta la natura che li circonda. E' un cd che nella sua personalità nasconde i modi e gli usi del paese di provenienza. Folkloristico oserei dire.
L'ambiente condiziona la crescita stilistica e le influenze di una band, sicuramente un cd così non potrebbe mai scaturire dalla periferia di NY.
In attesa dei prossimi due colori...
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