Onicectomy - Drowing for Salvation


Label : Coyote Records
Year : 2012
Genre : Brutal Death Metal
Sentence : Brutal from Italy, what else? [7.0]

Una delle domande che mi ronzano spesso in testa quando mi avvicino a una proposta particolarmente estrema come il brutal death più annichilente e senza compromessi è questa: ha ancora senso fare dischi così oggi ? La risposta credo che sia assolutamente soggettiva e personale e collegata alla passione che si ha per il genere. Io mi limito ad ascoltare e in alcuni casi ad apprezzare parecchio ( vedi Dying Fetus-Suffocation-Origin-Nile ad esempio). Quindi 'sto “Drowning for Salvation” ???? A scanso di equivoci inizierei subito dicendo che è un ottimo prodotto, registrato in maniera decisamente professionale, anche se io personalmente non amo  molto il suono “latta” del rullante. Questi ragazzi pugliesi fanno del brutal death metal classico la loro proposta, quindi blastbeat a profusione, growling gutturalissimo che sfocia spesso nell’ inhale e nel pig squeal, chitarre intricatissime e macina riff, tra l'altro di buona fattura. Le capacità tecniche ci sono sicuramente così come la voglia di danneggiare seriamente i padiglioni auricolari dell’ ascoltatore, il problema è che questi ragazzi non aggiungono assolutamente nulla all’ ottimo lavoro fatto in Italia da gente come Hour Of Penance o Vomit The Soul tanto per citare due delle realtà italiane più valide in questo genere, almeno secondo il sottoscritto.  C’è però da segnalare l’interessantissimo concept cui il disco gira attorno, i sacrifici umani come espressione religiosa durante la civilità azteca. Un tema sicuramente non abusato nel genere ma decisamente sanguinolento e brutale allo stesso tempo. I pezzi a mio avviso che risaltano di più in questo platter sono la strumentale “I Hope You Die”, bellissimo arpeggio di chitarra acustica che nn mi aspettavo e la devastante conclusiva title track, una summa di tutto quello che è “Drowning For Salvation”. E’ in questo pezzo che vengono fuori anche alcune delle idee più originali e creative a livello di riffing e soluzioni, un ottimo punto di partenza per la scrittura dei futuri pezzi. Insomma se vivete a pane e Guttural Secrete procuratevi questo disco a scatola chiusa, un altro valido tassello nel panorama brutal italiano. Ad ogni modo se siete comunque amanti delle sonorità estreme dategli un ascolto perché questi ragazzi se troveranno il coraggio di rischiare un po’ di più, andando a sacrificare la monoliticità e il rispetto degli standard sacri del genere potranno sicuramente scrivere pagine memorabili nella storia del metallo estremo italiano.
review by BetsyTheBeast



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