Aldaaron - Suprême Silence‏



Label : Black Skull Records
Year : 2012
Genre : Black Metal
Sentence : Blackelodic Error [4.0]

Il vento che ulula e una chitarra acustica aprono questo secondo album per i francesi Aldaaron e già si capiscono molte cose.
Il primo pezzo ''Renegat'' (al minuto 4:30 del pezzo sembra ci sia quello che probabilmente è un errore in sede di editing di uno stacco), parte subito in pompa magna, blast beat a volontà e l'orecchio non può che cogliere quanto sia brutta la batteria di questo disco,il rullante sembra uno stuzzicadenti che batte su un tavolinetto da bar, i tom e la cassa sembrano avere le pelli di cartone, questo danneggia molto tutto il disco in quanto per tutti i 42 minuti di ''Suprême Silence'' la batteria è molto presente con un abuso del blast beat.
Si ok è black metal, ma stilisticamente quà non si parla di qualcosa di volutamente sporco o di un parto geniale e selvaggio, i suoni sono tutti ben definiti, è che sono semplicemente orrendi.
Le chitarre fanno un buon lavoro, è innegabile ammettere che sono l’unica nota buona di tutto il lavoro, ma la ricerca della melodia è spesso spasmodicamente forzata e a volte viene frenata da questi blast beat troppo invasivi, capita quindi che nei pochi momenti buoni il rischio di rovinare il tutto da una batteria che non sa quando abbassare i toni è alto.
La voce è semplicemente noiosa, fà il minimo indispensabile seguendo le linee melodiche in maniera anonima e l’utilizzo di qualche tastierina e coretto qua e là nel disco non aiuta di certo a migliorare il lavoro degli Aldaaron.
La francia ha una rigogliosa scena black metal e sono usciti da questa parte d’europa tra le migliori formazioni del genere più o meno contaminate di tutto il continente, ma qui ci troviamo un dischetto noioso di canonico black metal degli anni 10 del secondo millennio con un gruppo che ancora non sa quanto né come ammorbidirsi o come fare per prendere una piega diversa, senza troppi giri di parole, lo scopo è questo, ripetendosi ancora più blandi.
Speriamo ci sia tempo e modo per cui i ragazzi possano rifarsi.
[Paolo Lombardi]



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