Derkéta - In Death We Meet


Label : Indipendent
Year : 2012
Genre : Death Metal
Sentence : Too Old Too Cold [6.5]

I Derkéta sono nati nel 1988!!!! Ma portano a compimento il loro primo Full Lenght sono nel 2012. Inutile sottolineare la materia in esame, vero Death Metal in piena matrice 90's, sabbattiano quanto basta e sopratutto molto marcio. Gli Americani suonano in modo molto simile ai Hooded Menance anche se tra le band scorrono 20 anni di differenza questo perchè di base ci sono sempre gli stessi nomi : Autopsy, Incantation e Master. L'evoluzione però intrapresa dai finlandesi lascia ben a sperare vista la personalità e l'epicità messa sull'ultimo capitolo. In altro modo questo , ennesimo sulla scia del revival,  In Death We Meet, non ci regala niente che non sia stato già scritto. Loro c'erano, hanno iniziato il genere e gli si deve veramente molto perchè erano una realtà underground rivoluzionaria all'epoca, ora però il mercato è saturo e spesso capita che l'allievo superi il maestro una volta accuratamente educato. Discorso diverso fu fatto per gli Evocation che non possiedono mercato concorrenziale nel Melodeath stile early 90's. I Darkèta invece ne hanno eccome, nella loro assenza dai mercati si sono visti i migliori cd del genere e la loro presenza è solo d'effetto, scenica e d'impatto ma priva di rilevanza socio-musicale. Come giudicare quindi questo cd? Sotto il punto di vista dell'ispirazione ci troviamo difronte un cd modesto, carino, alcune belle trovate anche se sempliciotte funzionano, la cosa che però assolutamente non va è la prevedibilità delle loro mosse, cosa drasticamente allarmante su  Until Our Death e Shadows of the Past.Le soluzione ritmiche e melodiche scelte se pur molto buone ricadono su stereotipi fin troppo usati. Le composizioni, strano a dirsi, meno ispirate o comunque meno d'impatto sono quelle che alla fine risultano più varie ed insolite, Last Rites è quella che strutturalmente mi ha convinto di più. Bocciatura piena per Goddess of Death, 11 minuti di musica già suonata almeno da altre 6-7 band. Ottima Witchburned, la migliore del cd.
Nota di demerito anche per i testi assolutamente sciocchi e veramente improponibili, ora basta, so come si muore, so cosa è la morte, truculenza a palate, ecc ecc, ne ho piene le palle.
Se leviamo tra le mosse azzeccate quelle prive di clichè e formule abusate il risultato finale è un cd carino, espressivo di una scena, godibile ma niente di eccezionale, se invece non ve ne fotte un cazzo e vi piace sentire le stesse cose 100 volte, questo cd è perfetto.



2 commenti:

Klemvor said...

Gran Edo, non sono d'accordo minimamente con questa recensione, da un lato mi sembra che non si.consideri che casomai son tutti i vari Hooded Menace, Runemagick eccetera ad aver ripreso dai Derketa e che la gran parte del materiale di questo disco viene da un periodo in cui erano delle pionere! Poco importa se non avessero mai avuto un full, ci son stati gruppi importantissimi per la storia del metal che un full manco l'hanno mai pubblicato (tanto per rimanere nel death doom ti dico gli Eternal Darkness e i Rippikoulu, e nel Funeral ci sta gente che giura e spergiura cheil migliore dei Thergothon sia il demo!

Anonymous said...

I derkèta sono poi LE derkèta... è una all female band. Proporro' di mettere una F o una M accanto ai nomi nella colonna "band members" di metal-archives...

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