Forgotten Hope‏ - Third Eye Fragment



Label : Self released
Year : 2012
Genre : Melodic Death Metal with Gothic Metal influences
Sentence : Remember, remember the 5th of Novembre [5.5]

C'è un velo di solidarietà nazionale che mi spingerebbe a non parlare mai male (almeno non troppo) di un gruppo italiano. In questo caso purtroppo devo fare un'eccezione presentando una stroncatura, seppur non troppo cocente per questo gruppo proveniente dalla Calabria. Il gruppo imbastisce un mix di Death melodico (molto melodico) con frequentissime incursioni nel campo del Gothic Metal fatte di impasti di tastiere e linee vocali pulite strasofferenti. Le tastiere qua e là ci stanno, sono anche abbastanza carine anche molto molto standard. Le linee vocali pulite invece non convincono troppo. Dal mio punto di vista risentono di una certa "italianità" nel senso che si sente lontano un chilometro che è una voce italiana, ma certo non è quello il difetto maggiore, quanto più il fatto che sembrano un po' stentare ad amalgamarsi nel sound generale del gruppo. I growl già sono un po' meglio, seppur non eccezionali, ma certo si difendono.
Il problema di questo disco è che sembra un po' di accostarsi a lavori di altri gruppi italiani, come i Dark Lunacy o i Novembre (soprattutto questi ultimi, magari nel periodo di Novembrine Waltz), senza però raggiungere i livelli di suddetti gruppi, ma fermandosi su un qualcosa di già fatto e un po' stereotipato. Infatti i riff sembrano un po' in qualche modo inispirati e fermarsi sui soliti canoni retro-thrash downtuned che hanno fatto grandi gli At The Gates, ma che appunto sono 15 anni che li sentiamo quindi hanno un po' scocciato. Qualche buona idea c'è, ma resta tutto un po' perso in mezzo ad un mare di riff standardissimi che sono tutt'altro che accattivanti. Anche la struttura delle canzoni pare altamente stereotipata e dopo un po' si riesce a prevedere benissimo cosa succederà poi. Personalmente penso che la band sia solo un po' inesperta (anche se non paiono ragazzini) e che abbia bisogno di un po' di tempo per sviluppare uno stile proprio, anche se magari reminescente di quello di band come i Novembre, che mi paiono l'ispirazione principale. L'episodio migliore si ha forse con Lacrymae, cantanta tutta in italiano e magari potrebbero pensare di intraprendere la strada della valorizzazione della lingua per crearci sopra le proprie tessiture, anche perché la voce sembra molto più convincente in italiano che in inglese (vedi sopra). Quindi rimandati al prossimo disco con speranza che facciano meglio, in fondo manca assai poco a raggiungere la sufficienza almeno (anche se sono convinto che possano fare molto di più!).
[Giorgio Gubbiotti]



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