Conan - Monnos‏



Label : Buring World Records
Year : 2012
Genre : Stoner Doom Metal
Sentence : They crush things [8.0]

Di classificazioni strambe in vita mia ne ho viste parecchie, alcune logiche, altre illogiche, alcune azzeccate altre meno. I Conan si presentano da soli come una "caveman battle doom" band inglese. Indubbiamente questa autoclassificazione è illogica, ma in un certo senso è azzeccata, in quando descrive abbastanza bene il sound demolitore del gruppo. Non per questo bisogna pensare di trovarsi davanti ad un'orgia di velocità, tuttaltro: siamo di fronte ad un gruppo che facendo propria la tradizione degli Electric Wizard tirano su un muro sonoro fatto di chitarre e basso ultra riverberati e iperdistorti e linee di batteria ossessive. I riff sono quelli della migliore scuola stoner doom, con alternanze tra qualche passaggio più settantiano e i riff più corposi doom esaltati in modo magnifico dalla produzione pressoché perfetta per il genere. La voce quasi come un sottofondo e in certo senso mi ricorda gli italianissimi Ufomammut, anche se nel caso dei Conan abbiamo anche dei testi. Tuttavia non mancano le incursioni in qualche territorio vocale un po' più sludge, ad esempio l'iniziale Hawk As Weapon mi ha sorpreso assai quando spuntano questi vocalizzi decisamente più ruvidi.
Messo insieme tutto questo armamentario non c'è che dire: questo disco dei Conan risulta veramente, ma veramente assai convincente. La qualità del riffing e della struttura delle canzoni è pressoché altissima. Inoltre non c'è un brano che abbia un calo, anzi sembra sempre che i Conan puntino a tenere altissima l'attenzione, complici anche i brani che sembrano volutamente contenuti per il genere che si sa che può benissimo sfociare in brani lunghissimi. Oltre all'opener, Hawk As Weapon, che ho già citato anche la sola Grim Tormentor con la sua epicità lo renderebbero un disco meritevole di ascolto. Una menzione speciale la farei all'artwork, veramente molto bello col suo stile da fumetto un po' retrò e anche al solo nome del gruppo. Infatti Howard è al solito tra le grandi fisse dei Doomsters (come Lovecraft ovviamente) e quindi dopo i Solomon Kane (omaggiati anche dai Reverend Bizarre nel brano The Goddess Of Doom) si sentiva proprio il bisogno del lato più barbaro dello scrittore americano nel mondo del Doom.
[Giorgio Gubbiotti]


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