The Algorithm - Polymorphic Code


Label : Basick Records
Year : 2012
Genre : ????
Sentence : Fuck Metal [8.5]

Remi Gallego ha forse messo in luce uno degli antri più oscuri di alcuni metallari nel mondo, già odiati essi per ascoltare metal impuro come Djent e Mathcore, questi verranno ancora più discriminati nel momento in cui si faranno paladini di Polymorphic Code. Polymorphic Code non è un cd per tutti, può essere un cd per il vicino truzzo, non per un metallaro fan dell'Heavy Metal. Lasciate a casa gli stereotipi, solo un po di chitarra non fa di questo un album rock o metal, per carità, lontano anni luce. E' un cd di musica elettronica che si avvicina per il modo di essere concepita alla Dubstep ma che nelle sue strutture ritmiche richiama appunto il Djent. Inclassificabile per lo più, musica non da discoteca ma per rilassarsi, magari da mettere quando si studia, è quindi inclassificabile anche l'uso. L'ascolto va fatto tutto di un fiato, vanno assaporate le sfumature e i cambi timbrici, le evoluzione più acide e i passaggi al limite del noise.
Non c'è spazio per ripensamenti, o si ama o si odia, non si possono scrivere parole ambigue a riguardo, gli haters possono dire giustamente quello che gli pare ma se questo cd ha una branca di pubblico amante dei Periphery un motivo ci sarà, ci sarà pure un motivo per cui le denominazione di origine controllata e protetta del classico "metallaro" non sono più attendibili, ci sarà un motivo per cui erano presenti all'Euroblast di quest'anno? Hanno pubblico, ed hanno un pubblico metallaro. Bravo Remi Gallego a farci scoprire la musica elettronica d'autore, no remix, no cover, questa è musica, CIAO.
Ps : il suo live drummer è il batterista dei Monuments



1 commenti:

marc said...

la musica è ok ma il video non mi piace...c'è quel tipo che muove le manopole tutto il tempo :)

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