Human Improvement Process - Deafining Dissonant Millennium


Year : 2013
Genre : Technical Death Metal, Metalcore
Record Label : Memorial Records
Sounds Like : As They Burn, Becoming The Archetype, The Modern Age Slavery
Reviewed By : Edoardo
Sentence : WHY?

PIANGO perchè in Italia siete tutti ritardati.
Gli HIP hanno sbagliato alla grande...e ora vi spiego perchè.


Eravate bellissimi, stupendi, una delle poche band che sapeva fondere il Deathcore con il Melodic Hardcore, eravate l'avanguardia ed ovviamente in Italia siete rimasti incompresi ma dovevate lottare e continuare così, perchè ORA, sopratutto ora la gente capisce meglio il genere, nel mondo si sono aperte le frontiere, queste cose ora sono ricercate, il sound era personale, porco il Diavolo ORA dovevate far uscire un lavoro del genere.
Deafining Dissonant Millennium al contrario era il cd da far uscire in pieno apice del Technical Death Metal nel 2011 e non nel 2013. Madonna che rabbia, perchè ora che del Tech Death storto non se ne sbatte quasi nessuno c'è rischio che ancora una volta questa band vada nel dimenticatoio italiano, magari in altri stati piacerà e spero per loro di fare tour all'estero.
Deafining Dissonant Millennium purtroppo leva quello che amavo di questo gruppo per gran parte del sound, viene aggiunto troppo blast ed esso non da il minimo accenno di potenza al sound, anzi, lo indebolisce. Le parti elettroniche, strumentali, progressive e melodiche sono ridimensionate e i bellissimi ritornelli puliti idem.
Ovviamente non si può pretendere un cd uguale all'altro da parte della band, non contesto la natura della proposta, non chiedo un immobilismo stilistico, dico solamente che i tempi di intrapresa dei generi sono errati. Il cd è dal canto suo valido anche se possiede qualche difetto come il pre elencato blast inoffensivo.
Allo stesso modo invece i "tupa" di Artificial Savior ti stendono alla grande e il gioco di varietà ritmica è perfetto ed essenziale per creare la giusta atmosfera. L'altra nota un po' stonata è il cantato di stefano su certi growl più bassi in cui pare faccia difficoltà, in altro modo in tute quelle aperture melodiche e più atmosferiche avrei visto meglio i ritornelli in clean vocals anche per dare maggiore varietà.
La band si conferma matura dal punto di vista tecnico/strumentale, bravissimi con l'uso delle dissonanze, veramente il loro punto forte e distintivo, produzione ruvida ma nitida.
Non voglio ribadire oltre il concetto, il cd è bello e godibile, bastano 2 ascolti per farti stampare in testa le cose migliori, ma cazzo....che rabbia...


Mark : 7/10




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