Pathology - Lords of Rephaim


Year : 2013
Genre : Slam, Brutal Death Metal
Record Label : Sevared Records
Sounds Like : Pathology played by a twelve year old
Reviewed by : Edoardo
Sentence : The deepest point...

Faccio mea culpa. Spesso pretendo le montagne dai gruppi e mi incazzo per lavori buoni perchè non sono spettacolari.
Awaken To Suffering, sufficiente, godibile, ripetitivo, growl gutturale bruttissimo ma almeno c'erano alcune buone idee alla chitarra.
The Time Of Great Purification col senno di poi è sinceramente un bel cd, non è da sei, minimo da 7, niente a che vedere con Legacy Of The Ancient e Age Of Onset (l'avrò detto 200 volte) però scorre via bene, mi diverto, cazzo trascina ed ha una buonissima produzione. MEA CULPA.
Come si suol dire alla luce della merda di oggi quella del giorno prima pare meno merda, e così è, non mi era mai capitato in un cd dei Pathology di annoiarmi così tanto e rompermi il cazzo prima della metà de cd, ed i cd sono tutti brevi..
Lords Of Rephaim ha una produzione peggiore di The Time che appiattisce tutto sotto il blast ed il grind della batteria, indistinguibili le note e lo stesso Matti Way rispetto i suoi album del 2009 e 2010 con la band perde di potenza andandosi a Mullenizzare (neologismo atto a significare che la sua gutturalità sta viaggiando verso le mire dei Suffocation più che verso quelle dei Disgorge).
Il cd pare opaco e spento in molte delle canzoni, la batteria non riesce a dare un verso, un groove a riff carini come quello iniziale di Autumn Cryptique che parte nei primi 5 secondi bene per poi inabissarsi nel nulla più totale, veramente, se ci sono 5 note in quella canzone è grasso che cola. La successiva Dead Commandments risveglia i morti e ringraziamo il cielo che siano un'altro paio di tracce come questa. Il cd pare proprio composto da canzoni lente, che ci sta nello slam ma tutto a favore del groove ed il groove lo da la batteria, cosa che nell'80% dei casi non fa, batte il rullante su tutti i battiti, come un metronomo, a volte sull'1, a volte sul 3, una tristezza.
Poi vado sempre a ricordare che fin che c'era il caro Tim (che tra l'altro ha registrato l'album ma non ha preso parte al processo di scrittura [wtf??]) c'era un retrogusto thrashy su certi riff che distingueva i Pathology e gli dava quel tocco particolarissimo. Ora per carità restano personali ma troppi imitatoti minano tale personalità e non aggiungendo mai un trademark da penso 3-4 anni questo si fa sentire.
Mai contestare poi la brevità delle tracce perchè se no rischia di cadere in facili critiche che sinceramente su altri cd non si sente il bisogno di fare semplicemente perchè si era ispirati, però qua si sente che ci sono pochi riff, si sente veramente la mancanza di certe armonizzazioni, è un cd che spesso si sente vuoto sia per produzione sia per mancato arrangiamento su certi pezzi (quanto è insipido Ascending Below???). Un'altra gioia te la regalano Among Skinwalkers e successivamente Dies Irae... con un breakdown bellissimo, traccia evocativa, sci-fi, ipnotica, veramente catartica e catafratta direbbe Diprè.
Per farla breve uno dei grandi limiti del cd rimangono i pattern di batteria, dall'inizio alla fine, forse solo in una canzone ho sentito parti in cui gli accenti non sono sempre precisamente sul battere. Pochi riff in generale e un po' di sbadataggine negli arrangiamenti fanno poi emergere grandi cali energetici dovuti al fatto che vogliono fare uscire un cd all'anno. Da annoverare tra le cose più tristi i 4-5 bending che senti nel cd, di una bruttezza, tristi, malvagi, velenosi, cioè....boh....ti verrebbe da strapparti gli orecchie come Junior su quel film di Dragonball. Forse solo in Reign From Above c'è l'accenno di una breve scaletta, per il resto accordoni e sedicesimi, viva la verietà anche da questo punto di vista...
LA botta oltre Dies Irae e Dead Commandments l'ha solo Path Of The Divine in cui si ripescano con degli excursus dei richiami preistorici e c'è anche un mini assolo bruttissimo ma è un mini assolo un accenno di sezione solista, roba UOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, cazzo mi son dovuto sorbire 30 minuti di merda per sentire un pezzo LEGGERMENTE elaborato che mi pare abbia anche dei volumi diversi e più alti rispetto quelli del cd (chi ha fatto il master è un vero furbacchione....)
Poi con una leccata di fava degna della miglior Cicciolina arriva Code Injection....beh, si, no, è quella eh. Presa direttamente dal mitico Legacy gli s'è cercato di dare una produzione migliore anche se sinceramente non noto così profondamente la differenza.
Insomma, abbassano il coefficiente tecnico, le strutture sono più semplici, meno riff, meno tutto, andate a coglie i meloni il prossimo anno invece che scrivere musica.
AH, si ricordasse anche per sbaglio una metrica vocale, dio merda, un cazzo, veramente il nulla anche da Matti Way.


Mark : 4.5/10




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