LIVE REPORT : Grind Awards



In data 15 Maggio 2013 Roma ha tremato.
I Grind Awards sono uno di quegli eventi che uno aspetta per un'intera stagione, la possibilità di spararsi 4 band con le palle in una sola serata è sempre ben accetta, sopratutto se il tutto costa solo 5 euro!
Quindi scemo chi, con la scusa della serata in mezzo alla settimana lavorativa, non è venuto.
Mi reco al Circolo (strana venue per un evento del genere) in compagnia di due fidati amici, pronti a farci sanguinare le orecchie.




La serata inizia con i Nerodia che, con il loro Black/Death di chiara ispirazione Behemothiana con ricche influenze Thrash, iniziano a scaldare il (poco purtroppo) pubblico, con una esibizione breve ma davvero niente male; notevoli sopratutto nel songwriting per niente banale, sopratutto per quanto riguarda la batteria, a dir poco spaventosa, ricca di fills da paura e controtempi.
Subito dopo seguono gli Slaughter Denial, death metal band romana, vera rivelazione della serata secondo me, che grazie a un giusto mix di riff di chiara ispirazione di band come Decapitated e Lamb Of God e vocals brutali in stile Dying Fetus, sono riusciti a colpire il pubblico che pian piano iniziava a riempire il locale.
L'entrata dei cari Buffalo Grillz, coincide probabilmente con il momento di massimo "riempimento" del locale.
La band capitanata dal partenopeo e feroce Enrico Giannone, ha proposto uno spettacolo al limite tra il delirio e il comico, senza ovviemente togliere la minima attenzione alla performance "musicale", con il chitarrista Cinghio che indossava un simpatico cappellino da maialino mentre triturava a colpi di plettro la sua Jackson 7 corde, il bassista Luciano "Gux" con un camice da macellaio abbinato al suo ormai classico passamontagna e il povero batterista Matteo che si è visto sottrarre i piatti da Enrico, restando con soltanto il charlie.
Esibizione fantastica quindi, in cui hanno proposto buona parte dei loro classici, come "Grind Raccordo Anulare", "Forrest Grind" (la cui introduzione è stata prontamente fatta dagli spettatori), "Grindasia" e "New World Disagium", con un pubblico strafomentato che seguiva "alla lettera" ogni "testo", moshando come dannati e ovviemente, esultando per ogni pezzo che la band proponeva.
Sono infine saliti sul palco gli Hour Of Penance che, con una precisione a dir poco mostruosa, hanno riproposto alcuni del loro successi di "Paradogma" e dell'ultimo "Sedition" (come "Enlightned Submission" o "Ascension") alla perfezione, quasi come in studio (con un Cinghio evidentemente provato dal dover "sopportare" due esibizioni di seguito con due band diverse e due strumenti diversi, alla chitarra nei Bufali, al basso con loro), dimostrando una abilità a dir poco mostruosa nell'eseguire pezzi tanto tecnici e veloci in modo davvero così fedele e preciso.
Da sottolineare il fatto che durante l'ultima esibizione, il locale abbia iniziato a svuotarsi, lasciando quindi un pubblico leggermente meno numeroso rispetto a quello dei Bufali, ma comunque bello fomentato.
In conclusione, la serata è stata a dir poco fantastica, 4 band di altissimo livello e con grandissime capacità si sono alternate sul palco, offrendo un grandissimo spettacolo ai coraggiosi che si sono presentati, il tutto in una grande aria di amicizia ed allegria, poichè si sa che nella scena romana, tutti conoscono tutti alla fine.
Eventi del genere dovrebbero capitare più spesso, così da dimostrare che sottosotto la famosa "scena romana" non è proprio morta...

A CURA DI ALBERTO MUSSO

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