Verminous - The Unholy Communion


Year : 2013
Genre : Death Metal
Record Label : Xtreem Music
Sounds Like : Satan that fucks your mom!
Reviewed by : Edoardo
Sentence : Hang the Pope!

E' giunta l'ora.
Un vero appassionato di Death Metal, di quelli che si mettono a cercare per il tubo o Metal Archives band scandinave più o meno recenti, non può non avere mai incontrato il loro nome. Gli Svedesi grazie ad un cd del 2003 dal nome Impious Sacrilege si sono guadagnati lo status quo di band Kult dell'underground scandinavo e non solo per la qualità del cd ma sopratutto per l'assenza quasi totale dalla scena a pochi anni dall'uscita del cd causata da problemi di salute di uno dei componenti.
Poi Impious Sacrilege, si, è un capolavoro d'alti livelli, quel loro modo tanto Slayer di vedere le canzoni, rapide, pochi assoli e brutti, tanta ferocia, linee maligne, accordi che trasudano malvagità da tutti i pori. Quel loro modo di usare il Ride come un Charleston, quella loro capacità di sembrare freschi e pungenti nonostante il genere. Una serie di fattori coordinati hanno reso la band e il loro monicker leggenda, dal 2010 stiamo tutti aspettando questo secondo cd ed eccolo qua, tra le nostri mani metaforicamente parlando.
The Unholy Communion si presenta con le stesse identiche caratteristiche del precedente, con lo stesso modus operandi, più mid tempo devo dire, ma comunque le classiche fucilate rimangono e fanno male come al solito. Stranamente esse sono concentrate nel finale con il trittico The Gospel of Verminous, Old is the Shadow of Death ( una di quelle canzoni che te lo fanno venire duro) e Immersed in Semen, una più delirante e putrida dell'altra. Un corollario di canzoni da far invidia a qualunque tenero imitatore, all'uscita di quest cd i vari Decrepitaph, Entrails, Revolting ecc sembrano veramente una legione di bambini. La forza, il sound così, lasciatemi il termine, esoterico che essi possiedono è una meraviglia, un capolavoro d'arte e niente può sembrare brutto o poco riuscito sotto queste spoglie. Unico difetto evidente se si può parlare così di ciò è una produzione che ha lasciato dei volumi più bassi rispetto il cd di debutto.
Ancora da elogiare la parte seconda di Verminous Fluids, Glorious Sacrilege, In the Name e Hordes ov Vermin, insomma tutte meno che I.N.R.I che è la più sempliciotta e prevedibile del lotto, ma le restanti sono tutte da lode. Un nuovo inno all'odio (sopratutto verso la sacra chiesa di Roma) da parte di una delle band più rinomate nel settore oggi giorno che potrà si spera bissare il doppio successo in tempi più brevi di quelli avuti sino ad ora. Ci auguriamo vivamente che questa serie di capolavori continui il più celermente possibile. Assatanati!


Mark : 8+/10



1 commenti:

Anonymous said...

Bella rece, bravo. Concordo in pieno.

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