Huntress - Starbound Beast


Year: 2013
Genre: Heavy/Speed/Thrash Metal (quite confusing)
Record Label: Napalm Records
Sounds like: A lot of different inputs giving a messy output
Rewieved by: Giorgio
Sentence: Huntress of big cocks (SatanArgh cit.)

Per chi l'anno scorso si fosse perso il debutto degli Huntress, Spell Eater, quest'anno, a meno di 12 mesi di distanza dal precedente (manco fossero i Doors) il gruppo capitanato da Jill Janus da' alle stampe il secondo full-lenght Starbound Beast. Quindi per chi si fosse perso la puntata precedente è quindi opportuno fare un po' di storia. Gli Huntress sono una band che si forma dall'incontro nel 2007 di Jill Janus, ex coniglietta di Playboy, con i membri (la battuta mettetecela voi) dei Professor, band di Heavy Metal tradizionale della California.
Vuoi per il potere persuasivo della cantante, soprattutto dato dai suoi solidi argomenti, Jill Janus riesce a far mettere i Professor in pausa per far dedicare i musicisti al suo personalissimo progetto. Infatti come concept gli Huntress sono interamente un frutto della mente (malata) della Janus che va in giro dicendo di essere una strega di non si sa qualche ricolo culto pseudo-esoterico. In realtà questa paccottiglia magicheggiante pare decisamente male assortita e sembra praticamente quasi solo funzionale a farci vedere la Janus in qualche posa sexy vestita di pelli animali. A riguardo le biografie dei membri sul sito rasentano veramente il ridicolo e sembrano un ammasso di cazzate messe insieme da un bimbominkia fatto di MD-MA. Vabbe' facciamo finta di niente (manco per un cazzo, ma il meglio deve ancora arrivare) e proseguiamo. Gli Huntress con alle spalle un demo e un EP autoprodotti finiscono chissà come mai sotto contratto con la Napalm Records NEL 2011.

Sotto la Napalm rilasciano, come accennavo più sopra il loro debutto Spell Eater, disco assai discusso nel web che tuttavia ha ricevuto critiche abbastanza positive anche su qualche webzine importante.
Il dubbio che si solleva qua e là è quasi ovvio: ma com'è che questi son diventati famosi, saranno bravi o è che la cantante è figa? Al lettore arguto il compito di capire come la penso io a riguardo.

Quindi arrivati a questo punto diciamo un po' le cose come stanno: la proposta musicale di Spell Eater è confusa, a tratti banale e ad altri anche fastidiosa. La voce della Janus nonostante la presenza scenica è indiscutibilmente il lato peggiore dell'album, perché nonostante il piattume dei riff si possa anche sopportare la voce della Janus non si capisce dove cazzo voglia andare. Growl? Scream? Graffiato? Pulito? Boh, un ammasso incerto di tutto, su dei riff che dovrebbero essere metal classico con qualche punta di Speed e di Thrash. Se state pensando i Demon siete ad almeno nove unità astronomiche di distanza, non c'entra proprio niente. In un certo senso Spell Eater era un disco che trascendeva le categorie, nel bene, ma anche e soprattutto nel male. Nonostante tutto questo (e non mi sembra di essere l'unico essere umano dotato di orecchie oltre che di occhi), gli Huntress hanno un successo megagalattico. Il tutto ha una matrice squisitamente musicale, come si può evincere dalla lieve e leggiadra provocazione lasciata da Jill Janus quando suonavano insieme ai Megadeth:
Che ragazza birichina!!!1!!111unouno!



Abbiamo allora che questa è la storia fino ad adesso, almeno finché l'altro giorno non ho visto che sì, l'avevano fatto: il seguito di Spell Eater, Starbound Beast che riprende la stessa simpaticissima iconografia fatta di streghe, streghine, streghette e troioni (ops). Ci si può chiedere cosa è cambiamo musicalmente? La risposta abbastanza sconfortante è che direi che è cambiato veramente poco. Devo dire l'intro è veramente buona e mi ha realmete stupito e lascia davvero ben sperare. Il primo pezzo effettivo, Blood Sisters è ben costruito una buona dose di melodia e di sano Heavy Metal che la fa prendere bene. Jill Janus sembra anche aver trovato una sua dimensione canora. Certo non possono mancare i momenti trash (senza h), cioè quando tenta di fare gli scream o peggio i growl. Ecco in quei momenti c'ha la voce di un gallo sgolato che tenta di cantare al sole e non riuscendoci si autosacrifica a Satana al primo quadrivio che trova. Poi il crollo psicofisico. Basta il titolo del terzo brano per capire che c'è qualcosa che non va: I Want Fuck You To Death. Un puro martirio sonoro senza né capo né coda, riff a caso, voce pessima e inesistente, melodie ridicole. La cosa peggiore è che stando a quello che sta scritto sulla presentazione del disco sarebbe frutto di una collaborazione con Lemmy Kilminster dei Motorhead. Adesso io esigo che qualcuno mi spieghi I Want Fuck You To Death, musicalmente prima ancora del testo perché quello forse posso arrivarci (almeno perché spiega tante cose) e perché ci sta il nome di Lemmy su 'sta merda.




 Lo pretendo cazzo. Lo voglio sapere. Ma so già che purtroppo questa domanda è destinata a restare una domanda retorica detta inter nos. Vaffanculo. Vabbe' andando avanti il disco è una pura e semplice schifezza, talmente pessimo che a certi tratti si potrebbe anche quasi dire che trascende le categorie di bene e male. Il motivo principale è la voce di Jill Janus che non capisce che minchia voglia combinare. Poi i riff di un piattume apocalittico che dopo un po' non distingui un pezzo dall'altro certo non aiutano. Per rincarare la dose bisogna anche dire che il mischione di generi che il gruppo vorrebbe fare è realizzato in maniera veramente pessima, perché c'è caso che si passa da un momento all'altro da un riff stile thrash ad uno stile black senza alcuna soluzione di continuità o raccordo logico. In mezzo a tutto questo comunque qualcosina si salva: i ritornelli di Oracle e di Spectra Spectral (anche se quest'ultimo è veramente un pezzo molto ruffiana) sono carini. Infine il riff finale (prima dell'outro senza senso) di Alpha Tauri è carino anche se sembra scopiazzato da qua e là, ma è uno di quei sentori che non sai giustificare bene bene. La title-track è di una noia mortale, ma veramente una cosa apocalittica, con dei riff che sembrano buttati a caso scopiazzando, malissimo i Black Sabbath. Il finale con la cover di Running Wild dei Judas Priest è un qualcosa per cui Halford potrebbe diventare etero se la sentisse.



La cosa più atroce degli Huntress è che in media i gruppi che hanno una frontwoman non lo scelgono a caso (togliamo i Tristania che la cantante è abbastanza incapace), mentre in questo caso siamo proprio all'opposto. Abbiamo una frontwoman palesemente incapace a usare il microfono (NON quel microfono!) che però è la fondatrice e elemento caratterizzante del gruppo (o forse l'elemento caratterizzante è il silicone...) quindi nonostante sia il problema più grosso è ovviamente irrinunciabile. Certo il vuoto mentale a livello di songwriting dei chitarristi non aiuta, come d'altronde non aiuta sfornare un disco all'anno, quando è evidente che hanno fatto un certo lavoro solo sul primo pezzo del disco Blood Sisters buttando gli altri palesemente a caso. Senza voler fare i bacchettoni a me gruppi di questo tipo danno abbastanza fastidio, perché si vede come con pressoché zero meriti artistici questi abbiamo contratti discografici e tour infiniti (nonostante siano costretti per le spese del tour fare Huntress Virtual Yard Sale for Mayhem Festival Tour Support, che dopo averlo visto l'unica cosa che ho potuto dire è "WTF I've just seen???"). Quindi al di là di tutto, gli Huntress mi fanno anche un po' incazzare, ma quel che è fatto è reso.


Mark: 4.5/10



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