Protest The Hero - Volition


E' più complicato di quanto pensassi.
Pronunciarsi su Volition è arduo, è un cd che ad un ascolto superficiale sembra perfetto ma che tremendamente col passare degli ascolti ti affonda con una idea che non avresti voluto mai sapere.
Partiamo coi dati tecnici : nel cd ci sono delle varie guest ma non ci è dato sapere quali semplicemente perchè sono persone normali che hanno comprato i pacchetti su indiegogo (vedersi la storia precedente su news varie). Troviamo quindi una ragazza con una voce cazzutissima in Drumhead Trial (forse anche su Plato's Tripartite) ed un tipo terrificante e raccapricciante su Underbite. Su Animal Bones troviamo un WE ARE, WE ARE, WE ARE STILL LIFE che richiama prepotentemente Sequoia Throne. C'è un buon riuso del growl ma continua giustamente a predominare un clean fortissimo. Non c'è dubbio che i più naturali eredi dei vecchi The Human Abstract siano a conti i fatti i Protest ed ancora una volta la band canadese da sfoggio di una tecnica veramente unica e praticamente scarna di qualsivoglia forma di "Metal".
La band ha deciso di buttarsi totalmente su quello che oggi è definito Post Hardcore ma inquadrandosi prepotentemente sotto la cerchia di Dance Gavin Dance e A Lot Like Birds, quella ristretta elite di band che utilizzano parti funky, blues e jazz intercalate nel contesto Hardcore. Poco male, anzi, questo progressivo cambio di direzione mi sta piacendo veramente molto portando i lidi di personalità del gruppo oltre qualsiasi aspettativa, poppettizzando i loro trademark ma allo stesso tempo mantenendo la loro complessità di fondo.
Per i nostalgici rimane A Life Embossed, la canzone che più rimanda al vecchio Fortress con progressioni maniacali e parti Mathcore da cardiopalma.
I Protest The Hero sono sempre loro ma ogni album ha una sua precisa identità, quest'ultima trasformazione della band ci regala un cd veramente facile sotto molti aspetti, forse anche troppo.
Mi spiego, lo spessore, la forza che si celava su Fortress non c'è. A parte C'est la Vie, dal 2008 la band non riesce a bissare i propri standard, per quanto ad un ascolto tutto risulta bello, melodico, vincente però non lascia 1/10 di quello che lasciavano canzoni come Spoils.
Nei Trivium lo vediamo con canzoncine come In Waves, scarne ma funzionanti, i Protest stanno facendo la stessa cosa ma con tonnellate di scale ed armonizzazioni in più. La tecnica e la bravura sopraffine di ogni componente purtroppo non leva il fatto che i pezzi dei PTH non rimangono. La gente parlerà tra 15 anni ancora di Bloodmeat, di Clarity rimarrà il bel ricordo quel mese e mezzo all'uscita del cd. La gente si ascolta la canzone "oh figo" "dai ganzo" "che bomba". Passato il mese e mezzo nessuno più si inculerà la canzone ma il fan medio dei PTH ancora si cerca Bloodmeat e si vede quella cazzo di figata di video. Cerco di spiegarmi al meglio che posso per rendere l'idea di quello che sento e provo perchè nonostante l'oggettiva bellezza di tutto, TUTTO il cd non c'è niente che mi trascina agli stessi livelli di quel cazzo di capolavoro inarrivabile di Fortress. Qui, anzi, non c'è manco una canzone al livello di C'est La vie ma almeno non ci sono gli orrori in stile Moonlight e Termites.
Tutto questo per dire che hanno pareggiato i conti con Scurrilous, bene o male. Ora, tirando le somme si può continuare ad essere stupiti per i PTH che pare abbiano già raggiunto l'apice al secondo cd e sembrano impossibilitati a fare altrettanto una seconda volta?
Non oserei mai dire che i Protest fanno canzoncine stupide ma stanno provando a strapparmelo dalla bocca...

Year : 2013
Genre : Progressive, Hardcore, Post Hardcore
Record Label : Independent
Sounds Like : A Lot Like Birds, The Human Abstract, Between The Buried And Me
Reviewed By : Edoardo
Mark : 7/10



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