Maelstrom - Change of Season


Label : Genetic Trance (NetLabel)
Year : 2012
Genre : Post Metal/Shoegaze
Sentence : please, stop. [3.0]

Underrated Albums torna agli albori di un tempo...

Non ci credo, pensavo non fosse vero ed invece è arrivato.
Fare una copertina così è da principianti, la faccio anche io, una foto, un font, costo zero. Fortuna che si è risparmiato sull'artowork per puntare sulla produzione, poco nitida ma efficace.
Tutto questo è un maldestro tentativo di imitare Alcest e company, un errore sulla strada della evoluzione.
Maelstrom (che fantasia) è una one man band di un ragazzo/uomo di Firenze che decide di prendere con se la chitarra acustica e di scrivere questo Change of Season (altro nome sbalorditivo), ma gli altri titoli del lavoro sono spassosissimi : Winter Snow, Summer Breeze, Waiting for the Spring... la conoscenza dell'inglese pare stia sotto il livello dello zero, ciò è dimostrato da un cantato puramente madre lingua (quindi a che serve il titolo in inglese?).
Va bene, continuiamo la disamina, musicalmente parlando quello che colpisco è la ripetitività delle strutture e delle parti, tutte le canzoni a parte Winter Snow seguono la medesima struttura col medesimo tipo di riffing, con le medesime parti cantante. Winter Snow fa eccezione ma essa è ripetitiva di suo, non servono altre canzoni clone. Altro buco nero del cd è la monolitica title track di 29 minuti, una rottura di coglioni spaventosa.

Premettendo che apprezzo il Post Metal e lo Shoegaze ribadisco in altri modo di non odiare o essere un hater trve old school metal.

Il top viene dalle liriche, dovrebbero veramente censurare certe opere, basta, stop, non siete dei poeti, i vostri versi liberi sono solo parole messe a caso, non c'è un filo logico e non c'è una vera intonazione.
Dalla pagina Facebook e dall'ascolto si evincono tematiche prettamente esistenziali e da questo punto mi viene il colossale sospetto che questo Change of Season non sia altro un cd che l'autore abbia fatto per se stesso perchè solo lui FORSE lo può capire, altrimenti mi dovrebbe spiegare un verso come : "che frastuono di colori, questa confusione mi distende i nervi" fa bello scriverlo e non ha un senso oppure è una forma ermetica di scrittura a me non nota?

"la cosa più dignitosa che possiamo fare è resuscitarci" Dato per scontato che non possediamo la capacità di respawn che dignità c'è nel resuscitarci? Ma che cazzo significa?
Ma la perla delle perle, il top del top, quello che nemmeno Bob Giacobbo di Voyager potrebbe spiegare con teorie sugli alieni è

Lo senti il vento? Il treno si avvicina ti porterò a vedere la seconda luna. Molte cose inutili ci sono a Londra. 

Non sono degno di cotanta arte.



15 commenti:

Anonymous said...

Non sprecherò molto del tuo tempo.
L'unica poesia in versi liberi è l'ultima (Waiting for the Spring), dal momento che s'ispira all'ermetismo, anche se mi sembrano palesi sia il senso delle parole che le figure retoriche usate. I primi due testi (Summer Breeze, Autumn Leaves) sono prosa pura, mentre per la terza canzone (Winter Snow) è stata usata una poesia che ha una struttura metrica molto ben delineata.
E' difficile capire il significato di una parola se non si capiscono nemmeno le parole che vengono utilizzate (o addirittura non vengono lette).
Ultime cose, ma non per importanza:
la copertina nasce da una collaborazione con un'amica, nulla di più, nulla di meno;
riascoltati Alcest, perchè credo tu ti sia confuso, le atmosfere sono molto diverse;
in inglese il genitivo sassone non si usa per le stagioni;
dulcis in fundo: spiegami da dove nasce la banalità del nome Maelstrom.

Matteo Simonelli - Maelstrom

Unknown said...

Non sprecherò molto del tuo tempo.
L'unica poesia in versi liberi è l'ultima, dal momento che s'ispira all'ermetismo, anche se mi sembrano palesi sia il senso delle parole che le figure retoriche usate. I primi due testi sono prosa pura, mentre per la terza canzone è stata usata una mia poesia che ha una struttura metrica molto ben delineata.
E' difficile capire il significato di una parola se non si capiscono nemmeno le parole che vengono utilizzate (o addirittura non vengono lette).
Ultime cose, ma non per importanza:
la copertina nasce da una collaborazione con un'amica, nulla di più, nulla di meno;
riascoltati Alcest, perchè credo tu ti sia confuso, le atmosfere sono molto diverse;
in inglese il genitivo sassone non si usa per le stagioni;
dulcis in fundo: spiegami da dove nasce la banalità nel nome Maelstrom.

Matteo Simonelli - Maelstrom

Marcello said...

allora Underrated Albums è veramente tornato!! sparando a zero su tutti e tutto. Da accanito follower di questo blog mi sento in dovere di commentare. Il problema non è il genitivo sassone ma la banalità dei titoli e spesso dei testi...alcuni esempi:
Autumn Leaves è il titolo della più famosa canzone jazz della storia, (A) Change of Season è il titolo di un album dei Dream Theater, Summer Breeze è il nome di un festival metal tedesco, Maelstrom tra le tante cose mi ricorda addirittura il videogame Final Fantasy!
Perchè non hai scelto titoli in italiano?
I testi sono ermetici ma fini a se stessi. Ascoltati gli ultimi lavori di Battisti và (ad esempio Hegel)
Musicalmente ci sono cose che mi piaciono come la parte al minuto 22 ma cerca di variare ogni tanto!
Questa è solo una mia opinione naturalmente...
Marcello

Edoardo said...

ahah si siamo "tornati" ..diciamo più che altro che non ho tanti cd su cui sparare a zero perchè scelgo più accuratamente le realese per quanto mi riguarda ma se mi passano roba i gruppi io ascolto quello che passa il convento!

Anonymous said...

Scusa ma te giudichi un titolo banale in base al fatto che sia già stato usato? Perché nel caso potresti anche vederla da punto di vista per cui è un punto di vista alternativo rispetto a quello più "conosciuto" (visto che qui si parla di underground). Fra l'altro Autumn Leaves non è una canzone jazz, ma uno standard, cosa parecchio diversa...Inoltre a questo punto avresti potuto citare Vivaldi o più o meno tutti quegli autori di musica classica che hanno composto ispirandosi alle stagioni, anche Haydn ad esempio, era una cosa normale..erano banali anche loro? I titoli in Inglese rispetto a quelli in Italiano ti turbano tanto? Personalmente trovo più sintetico e rappresentativo "Autumn Leaves" che "Foglie Autunnali", ma qui si scende sul gusto personale, cosa di cui fra l'altro una recesione critica non dovrebbe trattare se non in due righe proprio. :)
Per finire volevo chiedere una cosa: cosa intendi per "fini a sé stessi?" :D

Ferdinando - Maelstrom

Anonymous said...

E' interessante sapere che la tua raison d'être è sparare a zero su tutto e tutti.

Matteo Simonelli - Maelstrom

Klemvor said...

Guarda Edo ti faccio i complimenti per essere riuscito a finire di ascoltare il disco, io con la canzone che hai lasciato al 12esimo minuto ho lasciato perdere per sopraggiunta orchite.

Marcello said...

Matteo ti sbagli quello di sparare a zero non credo sia il fine di questo blog...la mia era una battuta. Infatti era da molto tempo che non leggevo 2 recensioni negative in sequenza (in questo caso Maelstorm e Rings of Saturn).
Ferdinando io ti ho esposto la mia idea e tu da musicista sei consapevole che puoi ricevere commenti negativi, giusto? Quando dico "fini a se stessi" intendo l'utilizzo di una frasi appositamente incomprensibili all'ascoltatore e impossibili da ricollegare alla frase precedente o successiva.
Ora se il tuo scopo era questo allora sappi che stai facendo musica solo per te stesso, altrimenti, per favore, spiegami il significato della tua opera.

Autumn Leaves, che è una canzone immensa e irraggiungibile, è uno standard jazz. Quale sarebbe la "cosa parecchio diversa"?
L'originale del 45 è una canzone francese e il titolo guarda caso è in francese: Les feuilles mortes
Oh, se vuoi ti dico anche gli accordi... :P

Marcello

Unknown said...

Gli accordi li trovi nel real book o in qualunque libro jazz ;) la differenza dello standard da "canzone"come l'avevi definita è proprio la possibilità di reinterpretazione piuttosto infinita rispetto all'appellativo "canzone" che limita un po' tutto il concetto di jazz :) Certo che sono consapevole che posso ricevere commenti negativi, volevo solo sapere se il tuo metro di "banalità" si basa sull'aver trovato un nome "originale" o no .-. In ultimis aggiungerei che la musica "underground" o meglio "non-pop" spesso si basa proprio sull'essere più difficile da carpire che quella "pop" che è infatti più "Popolare" o "alla portata di tutti" :) Ad ogni modo per quanto riguarda i titoli sono pur sempre a scelta del gruppo, ed a me piacevano in inglese :P

Unknown said...

Detto questo volevo soo sapere le motivazioni, non certo contestarle, onuno la pensa come vuole ;)

Anonymous said...

Buona sera
Sono Guido!Pianista laureato al conservatorio Cherubini di Firenze, dopo aver conseguito il diploma di Liceo Classico.
Se posso permettermi di dare una mia opinione, cercherò di essere pragmatico il più possibile.

Per quanto riguarda i testi: ognuno può dare una sua interpretazione, ed è la motivazione per cui si dissociano dalle banalità, che oramai farciscono sempre più spesso e decisamente troppo le canzoni di ultima creazione. Non si può parlare a fatto di frasi incomprensibili nel loro io, in quanto possono essere spunto di ragionamento o base di un pensiero posteriore all'ascolto; passando ora a considerare i nessi interposti fra una frase e l'altra, è facile dire che sono dei punti fermi con diverse focalizzazioni, impossibile non carpirli poichè ti ghermiscono. Per certi aspetti può affiorare alla mente qualche flusso di coscienza di James Joyce; i titoli e la lingua dei testi non devono assolutamente incidere nell'ascolto, basta che siano comprensibili ai più.
Un "lavoro" è richiesto da parte dell'ascoltatore, in caso contrario si potrebbe commettere l'errore di generalizzare. Infine non percepisco discrasia fra testi e musica.

Per quanto concerne la musica: il nome Maelstrom non deve essere stato scelto a caso, da questo ne consegue che le sonorità sono avvolgenti e "calme" come lo è un maelstrom; il sound non è eccessivamente particolare, ma pone i suoi distinguo ben marcati. Per essere una one man band si percepisce creatività negli strumenti il che rende l'album variegato, questo lo dico in quanto non so se Ferdinando è un polistrumentista, in caso non lo fosse gli va reso atto del lavoro che ha fatto. Accattivanti i giochi di delay e ottimo suono di chitarra.

Grafica: l'idea è semplice e non ha niente di diverso da chi ha speso soldi in un grafico per rendersi la copertina migliore. Importante è il contenuto che è da ascoltare non da vedere.

Conclusioni: Secondo me è un buon cd, non capisco tutto questo accanimento. Sopratutto un "critico" a mio parere deve cercare di dare un'idea più oggettiva possibile, ed è questo il difficile; troppo facile nascondersi sotto la falsa veste di critico e "sparare a zero" su tutti. Un critico penso sia una persona con una certa mole culturale e ormai mi sembra che ce ne siano pochi in giro. Ad ogni modo penso che se Ferdinando avesse avuto la possibilità di fare un cd nel complesso migliore lo avrebbe fatto, si capisce che è una persona affezionata e appassionata, mi sembra che lui abbia le idee chiare su quel che fa, lo si evince dai suoi commenti esplicatorii!

Marcello said...

Ciao Guido! nessun accanimento qui...è meglio ricevere dei feedback che non riceverli per niente! Questa lunga serie di commenti significa che c'è gente che ha ascoltato il cd e questo è già un traguardo...al giorno d'oggi viene prodotta così tanta musica che è impossibile ascolta tutta e molte band finiscono nell'oblio quando meriterebbero un pò di attenzione. Ok stiamo parlando di underground ma se mi metto nei panni di un musicista non vorrei rimanere underground tutta la vita.
Infine vorrei chiedere all'autore della recensione, che ripeto non è uno che spara a zero su tutti, se ha mai pensato di creare un forum in questo sito.

wlf

Edoardo said...

creare un forum necessita un grande lavoro più che altro si potrebbe pensare ad una chat online su cui poter scrivere, mi adopererò quando più libero ;)

Anonymous said...

pare di leggere una poesia futurista:

Dominare
straripare d'azzurro e di silenzio 2 minuti
strada scendere
scendere
scendere
scendere
scendere
salire
scendere scendere
pianerottolo d'un torrente
scendere ancora
ancora fuga dalle colline e vallate
subitaneo ottenebrarsi dei contrafforti dei Rodopi
a picco sotto i piedi dell' aviatore tra 2
chiarori di fiumi.

Dominare - Filippo Tommaso Marinetti

(l'illogicità è identica)

Anonymous said...

Marinetti si starà rivoltando nella tomba perché citato in causa a paragone di un termine creativo di così infima levatura... insomma è come mettere a confronto la cioccolata con l'altra simile sostanza di scarto e anfibia dal maleodorante sentore...

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