Ghost B.C. - Infestissumam



Year: 2013
Genre: Heavy Metal
Record Label: Rise Above Records
Sounds like: Ghost
Rewieved by: Giorgio
Sentence: In Nomine Patri, Fili et Spiritus Mali

Pur essendoci arrivato un po' tardi (l'ho ascoltato circa due anni dopo l'uscita) sono uno di quelli che Opus Eponymous l'aveva amato. L'Heavy Metal classico infatti pareva essere uno di quei generi che aveva dato tutto quello che poteva offrire, ma poi a smentirci sono arrivati i Ghost che erano riusciti a mettere d'accordo sia gli amanti del riff-style metal con coloro che non disdegnano l'inserimento di tastiere e melodie che vengono anche da ben al di fuori dal Metal. Non a caso il momento gossip vorrebbe che si ritiri fuori la questione che Tobias Forge che pare essere (almeno basandoci sui dati della SIAE svedese) la mente dietro ai Ghost sia anche la voce della band indie rock Subdivision e lo stile vocale dei Ghost pare venire da là (fin troppo pulito o troppo poco lirico per essere propriamente Heavy Metal), ma probabilmente non solo. Fatto sta che siccome morto un papa se ne fa un altro, a Papa Emeritus I succede Papa Emeritus II (sarà vero?) e i Ghost pubblicano il seguito di Opus Eponymous, battezzato Infestissumam.
Al di là delle chiacchiere su chi ci sia dietro i Ghost bisogna anche parlare un po' di musica: cosa è successo in questi tre anni tra Opus Eponymous e Infestissumam? Diverse cose, infatti Infestissumam è (senza connotazione negativa) un disco un pochetto più ruffiano di Opus Eponymous. Le melodie e armonie di tastiere in Opus Eponymous confinate quasi solo nei ritornelli sono leggermente più facili e più presenti ed invadono tutta la struttura delle canzoni. Il taglio finale è più rockeggiante del predecessore, lo si vede ad esempio nella semi-ballad Ghuleh / Zombie Queen nella prima metà dominata solo dal pianoforte, fino al finale un po' più corposo. L'influenza classicheggiante è anche ben aumentata, numerose le intro corali che dimostrano una buona padronanza della fusione di classica col metal (Therion?), la title-track/intro Infestissumam è in questo da manuale. I fan degli anni 70 a tutto tondo rimarrano forse un po' delusi dalla non inclusione in Infestissumam della cover pubblicata qualche mese fa su YouTube di I'm a Marionette degli ABBA, anche se bisogna dire che qualche passaggio che cita un po' l'elettronica si trova, basta sentite i sintetizzatori su Year Zero o sull'intro di Idolatrine. Per Aspera ad Inferi, Body and Blood e Depth of Satan's Eyes sono forse sono i brani che si mantengono un po' più sullo stile del primo disco con i ritornelloni da coro, ma il feeling globale per l'appunto è secondo me leggermente meno metal e un po' più rockeggiante e rilassato. L'immaginifico dei Ghost tuttavia non cambia da una virgola e anzi forse proprio con i toni più leggeri aumenta ancora più l'effetto grottesco del suo inneggiare a Satana in tutte le sue incarnazioni. In definitiva se già dentro Opus Eponymous c'era molto, dentro Infestissumam c'è ancora di più e lo stile dei Ghost viene a consolidarsi come questo grande sincrestismo di Metal, Rock, classica, Indie e Pop. Non che sia esagerato, alla fine i Ghost ci sanno fare e tutto funziona molto bene. Tuttavia Opus Eponymous a livello globale l'ho personalmente apprezzato di più, vuoi forse perché era più una novità mentre adesso adesso uno sa più o meno che aspettarsi, vuoi perché la semplicità di certe trovate magari mi aveva preso più di quanto potesse fare Infestissumam con la sua raffinatezza.

Mark: 7.5/10

PS: Questa recensione avrebbe dovuto essere pronta un po' prima di oggi, tuttavia, mi prendo queste due righe per dire che se non è stata approntata prima è per via della morte di Jeff Hanneman, da sempre una delle mie figure ispiratrici nel mondo del metal, e avuta la notizia non ho potuto che ributtarmi a capofitto nella discografia degli Slayer per alleviare il dolore. Addio JH ci mancherai.


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