Born Of Osiris - Tomorrow We Die ∆live


Year : 2013
Genre : Metalcore, Progressive Metalcore
Record Label : Sumerian Records
Sounds Like : Between The Buried And Me, The Faceless, Chelsea Grin
Reviewed by : Edoardo
Sentence : ∆vanti così

Una decade di attività, tanto si è dovuto attendere per il primo cd decente della loro discografia a mio parere. I primi EP erano terribili (??) e An Higher Place non era questa epicità, mediocre in moltissimi tratti ma per la maggiore semplicemente noioso. Col senno di poi avrei dato una sufficienza per The Discovery che di 15 tracce se ne salvavano 5 e mezzo, ok, chiaramente siamo a livelli infimi se vogliamo vedere le medie, ma tutto sommato andava apprezzato lo sforzo. Con un salto qualitativo degno del miglior cd dei Mastodon (fate random voi qual'è) a questo giro la band di Chicago ci regala un cd finalmente degno del monicker, dei fans, degno di avere i riconoscimenti avuti negli anni per lavori mediocri.
Tomorrow We Die ∆live fa spudoratamente il verso ai Between The Buried And Me per la scelta cromatica di moltissime scale. L'incipit progressive ovviamente non è dello stesso livello ma tutta la sezione solista rispetta i canoni di Parallax I e II. Nonostante il tappeto ritmico sia un cazzotto nello stomaco la bravura del combo e se vogliamo l'esperienza riesce a far collimare synth e sezione solista con tutto il resto amalgamando il cantato e rendendo esso il vero trascinatore vibrazionale dell Full Legth. La perfetta alchimia di tutti gli elementi ha potuto quindi consegnarci un lotto di canzoni veramente super competitive e decisamente propositive per il futuro. Illusionist,Divergency,∆eon III e Mindful su tutte riescono a mandare alle stelle il livello generale dell'album, i singoli lanciano il cd in orbita ma a farlo rimanere a quell'altezza per tutto il tempo del cd (4 canzoni in meno dell'ultimo lavoro) ci pensano i quattro gioielli citati. Nel mezzo canzoni che se messe in The Discovery avrebbero fatto i singoloni e le punte di diamante.
Ad onor della cronaca lo trovo persino più ispirato dell'ultimo dei Within The Ruins tanto per rimanere ancorati al Metalcore ultra tecnico.
Degno di lodi ed applausi anche nei momenti più insicuri (Source Field) trova la via di casa e rimette le cose a posto, segno che la band ha trovato la quadratura del cerchio e una sicurezza dietro i propri mezzi invidiabile. Il concept, l'uso di questo nuovo ideogramma, la personalità, la botta, la bellezza dei suoni scelti a synth e chitarre fa veramente salire l'acquolina in bocca e sicuramente, per molto buone ragioni, rimarrà nella bocca dei fan per molto più tempo rispetto gli altri CD. Finalmente i Born Of Osiris possono duellare ad armi pari con i Veil Of Maya.


Mark : 8/10



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