Monolith - Voyager


Year : 2013
Genre : Progressive Metalcore
Record Label : Independent
Sounds Like : Benea Reach
Reviewed by : Giulio
Sentence : Lost in the future...!

Il connubio tra metal e musica classica va ormai avanti da più di vent'anni...
In un primo momento, i due generi sembravano quanto di più distante ci potesse essere, ma dischi come “Theli” dei Therion smentirono questa ipotesi, dimostrando come fosse possibile unire i due con facilità e senza alcuna forzatura. Ma cosa succede se ai due generi in questione aggiungiamo synth futuristici e programmazioni industrial? La risposta è presto data: o un pastrocchio di cui si potrebbe fare volentieri a meno, o il disco qui recensito, ossia la seconda fatica dei canadesi Monolith.
Ad un primo ascolto, si resta spiazzati: le nostre orecchie vengono infatti colpite a più riprese da tappeti orchestrali, virtuosismi chitarristici, nervosi break down stoppati e un lavoro di tastiere improntato a ricreare atmosfere fantascientifiche di grande impatto. Ciò che prima può sembrare pretenzioso e al sapor di plastica, viene quindi subito rivalutato negli ascolti successivi, segno che ci si trova di fronte ad un disco davvero particolare, dove c'è n'è più o meno per tutti gusti. A onor del vero, va infatti detto che il mischiare così tante sonorità, apparentemente antitetiche tra loro, viene fatto dai Monolith in maniera davvero egregia ed esemplare. Da segnalare l'epica “Onslaught”, la conclusiva “Fear and Trembling” e la bellissima “Initiation” seguita da “Frontier”, in cui è possibile riscontrare rimandi ai Dream Theater di “Erotomania”. Insomma, “Voyager” è un disco dalle atmosfere sci-fi, che suona come una colonna sonora di un videogioco o di un film hollywoodiano di ultima generazione, un inno alla modernità e al futuro, permeato da atmosfere ricreate ad arte, che fareste meglio a non farvi mancare. Retrogradi astenersi!


Mark: 7,5/10




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