Label : Neurot Records
Year : 2012
Genre : Psychelic Stoner Doom Metal
Sentence : [8.5]
Gli Ufomammut sono uno di quei gruppi italiani che non dovrebbe avere affatto bisogno di presentazione, infatti il loro Stoner settantiano ricco di elementi psichelici ha riscosso un grandissimo successo finendo per essere uno di quei gruppi un po' sulla bocca di tutti, anche al di fuori di chi ascolta propriamente Doom e affini tanto da arrivare oltreoceano alla Neurotic Records. ORO: Opus Alter è la seconda parte di un concept album iniziato con ORO: Opus Primus ed è all'altezza del precendente. Il suono complessivo è una sonorità Doom piena e nitida, meno riverberata che so degli Electric Wizard, dai bassi potenti. La voce è presente, ma senza testi: come nel post-rock (o sempre per rimanere in Italia e nel Doom come per Paul Chain) la voce è uno strumento espressivo, manipolato così come si fa con le chitarre per ottenere il giusto accompagnamento nei punti in cui necessario. Gli effetti aggiungono quell'alone di psichedelia che caratterizza il suono della band in questa perfetta sintesi di psichedelia settaniana e riff di matrice stoner doom ossessivi fino all'inverosimile.
Il disco si compone di cinque brani lunghissimi tutti molto validi. L'apertura con il riff in crescendo di Oroborus è qualcosa che fa venire nei pantaloni appena il suono raggiunge la piena potenza e nella successiva Luxon ammalia la voce senza che debba nulla di intelleggibile per rimanere in testa. La lunghissima Sulphurdew è definibile in un solo aggettivo come monumentale, un pezzo di quelli da annali della storia del metal. La finale Deityrant ha una certa carica di aggressività destinata a scomparire in un miasma di suoni drone che chiudono il disco. Uno dei capitoli migliori del metal italiano dell'anno.
[Giorgio Gubbiotti]
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