Storm Corrosion - Storm Corrosion



Label : Steven Wilson HeadQuaters
Year : 2012
Genre : Experimental Prog Rock
Sentence : No words can describe this [8.5]

Bisogna essere in un particolare stato mentale per apprezzare questo cd, dovete stare calmi e rilassati, niente macchina o chat accese, basta ascoltare con un po di attenzione e lasciarsi trascinare senza cercare incessantemente di ricordare un momento specifico del cd. Inutile cercare un punto fisso in questo cd dove la sperimentazione è all'ordine del secondo, basta pensare a chi si cela dietro il progetto per capire che stiamo parlando di musica colta.
I suoni sono quelli usati su Heritage, le chitarre e la batteria suonano in modo molto simile andando però ad aggiungere elementi sinfonico-orchestrali il sound si discosta molto dall'ultimo capitolo di casa Opeth. Il senso progressivo dal gusto atmosferico e ricercato è un'anima che conosciamo bene da Wilson e Akerfeldt ma nessuno dei due ci ha mai proposta nulla di così sperimentale.
Quindi altro punto importante : questo cd non ha niente da spartire con i lavori delle due Prog Stars.
Un'altra parola d'ordine è "introspezione". Il duo cerca costantemente di toccare la profondità dell'animo, tra cori celestiali e sovrapposizioni vocali squisite l'interpretazione di questo non ha pari, o quasi. Il cantato è sapientemente dosato per risultare liberatorio ed equilibrato senza distruggere le atmosfere. I sentimenti che vanno a scatenare le canzoni sono vari, l'inquietudine del singolo Drag Ropes si scontra con un modo di fare più spensierato in Lock Howl.
Se quindi il cd porta con se gusti, sfumature ed interpretazioni diverse ma coerenti nel contesto questo si può senz'altro dire anche del song writing che traccia un "fil rouge" tra tutte le 6 composizioni, ascoltare una canzone fuori contesto porta essa a perdere inevitabilmente di significato. L'ascolto è quindi obbligatorio farlo tutto di un fiato per captare il passaggio da una atmosfera all'altra.
Dato il coefficiente di difficoltà dell'ascolto, la raffinatezza esposta, il modo sperimentale di proporre musica e la bravura nel far scorrere un cd così ostico mi sento di proclamare il primo capitolo degli Storm Corrosion   "capolavoro".


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