Live Report : Gods of Grind [day 2] - Antropofagus + Hideous Divinity + Dr.Gore + In Case of Carnage



In quel di Roma ,Domenica, c'era la storia del Brutal Italiano, Schettino e Francesco Meatgrinder rispettivamente fondatori di Hour of Penance e Antropofagus.
La serata pare molto tranquilla, anche troppo, 50 persone su per giù, poche ma buone direbbe qualcuno. Lo Show inizia verso le 9 e 30, tutti sono un po agitati per la partita dell'Italia ma si pensa a suonare per non soffrire degli imperdonabili errori di Balottelli (ho fatto avanti-indietro ad ogni cambio palco). Iniziano gli In Case of Carnage, chitarre ad 8 corde, due cantanti di cui uno di sesso femminile e tanta rabbia. La band dimostra sicuramente una personalità forte sul livello strumentale ma non riesce a comunicare col pubblico per tutto lo show, la band pare anche abbastanza fredda dato l'alto tesso tecnico dei pezzi, il repertorio colpisce per le brusche virate in ambito prog e per qualche accelerazione degna di nota, proposta convincente ma da rivedere sotto alcuni punti.
I Dr.Gore sono dei navigati guerrieri del DeathGrind vecchia maniera, quella dei primissimi Dying Fetus per intenderci. Zombie, morti e sperma vengono invocati ad ogni canzoni, esse sono tutte brevi e catturano per l'ottimo lavoro ritmico, la batteria che segue di pari passo le chitarre è una vera goduria. Soffrono soltanto di qualche ripetitività nei ritornelli ma è un problema ampiamente sormontabile, buona la prestazione tecnica, ottima oserei dire nei pezzi annunciati come "new".
Ore 11 e qualcosa si fanno vedere sul palco gli Hideous Divinity di Enrico Schettino, consolidata oramai la line up da diversi live si nota un certo affiatamento e nonostante problemi di natura tecnica la band porta a termine tutte le canzoni. Obeisance Rising viene suonato in gran parte lasciando concludere A New Hope of Worms e Laughing At The Ephemeral Race il tutto. Buona la risposta del pubblico che apprezzando il lavoro rilasciato dalla Unique Leader ne canta pure i cori, o meglio l'unico vero coro di tutto il cd, ovvero quello di  A New Hope of Worms (bravo Edoardo, bravo).
Unica nota stonata della serata è stata la prima risposta del pubblico agli Antropofagus che stavano per iniziare il live con 3 persone se non fosse uscito Fabio degli Hideous Divinity a chiamare la gente, errore diplomatico o scarso interesse? A dire il vero poi l'interesse c'è stato ma si poteva evitare questa figura, comunque, lo show inizia con la Title track di Architecture of Lust e subito il groove della canzone porta con se capelli roteanti e teste chine, prosegue Exposition of Deformities e poi Sanguinis Bestiae Solium che ha negli Sweep picking la sua parte più catchy. I tempi serratissimi di Eternity to Devour vengono alternati poi al mid tempo spacca ossa di Sadistic Illusive Puritanism, tanto groove e potenza bestiale, il palco sembra tremare e la risposta del pubblico è ottima. Sul palco poi sale Mariano dei Sepctycal Gorge per due canzoni tra cui la finale Loving you in Decay e li si tocca il massimo livello della serata, una sorta di mini Best of del Brutal italiano. 50 minuti circa di musica ad altissimo livello tecnico per i Genovesi, la fame di Brutal è stata ampiamente saziata ma c'è nell'aria voglia di un bis, bis che non viene corrisposto dalla band che lascia il palco tra gli applausi.
Serata devastante e ottime persone non che la vittoria dell'Italia, notte da 10 su 10!


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