The Faceless - Autotheism


Label : Sumerian Records
Year : 2012
Genre : Progressive Deathcore
Sentence : Faceless are the new gods of Extreme Metal [10/10]

Gli Obscura sono delle nullità, gli Opeth posso pure continuare a fare prog e i Necrophagist a non fare album.
Tutto questo messo a paragone con l’ultimo lavoro dei The Faceless, assoluta perfezione degli ultimi 15 anni di musica. Keene, la macchina, ha scoperto maggiormente il suo lato emotivo e sinfonico costruendo un cd perfetto, senza difetti, completo ed estremamente emozionante dal primo all’ultimo secondo, assolutamente divino ed estasiante in ogni sua parte. Ogni secondo trasuda pathos e fa palpitare perché il numero di cambi e progressioni è disumano e l’ascoltatore non può fare a meno che essere trascinato un cambio dietro l’altro verso le stupende atmosfere dei nostri.
Nuova veste e nuova line up, Keene è assolutamente quello che si può definire un Guitar Master, il Chuck Schuldiner dei nostri giorni, geniale nel sapere collimare gli ultimi 10 anni di Technical Death Metal con gli ultimi 5 anni di Deathcore e Djent, l’assoluto artista, l’apice massimo della scala evolutiva musicale del Metal.
Nessuno ora può sentirsi al sicuro, nei i Gorguts ne tantomeno gli Atheist, il tempo saprà dirci se veramente questo cd rimarrà nei secoli e nei secoli a venire, ma mi sento già di dire in questo frangente che Autotheist è uno degli album più mai scritti nella storia della musica metal, al pari di Incurso segna la storia e il confino tra presenta, passato e futuro.
Non c’è niente che oggi possa arrivare minimamente a toccare i livelli di Autotheism se non Incurso e quindi mi pare doveroso dare lo stesso identico voto che significa eccellenza e perfezione in ogni singolo minuto, scala, assolo, passaggio.
Autotheism è il coronamento di un epoca, è il riassunto personale ma devoto a Opeth, Gorguts, Necrophagist, Atheist, Cynic e Death. Autotheism è tutto quello che ci si aspettava e finalmente è arrivato. Autotheism segna indelebilmente il futuro di tutto il metal estremo, sarà retorica, ma niente sarà più come prima, provare per credere.
Citare tracce o passaggi mi sembra un affronto nei confronti di cotanta maestosità e bellezza, prendere un pezzo di un monumento per esplicitarne la bellezza, ridicolo.
Lode a te, Micheal Keene, nuovo Re del Death Metal, prima di te c’erano John Gallagher, Luc Lemay e Suicmez, lode a te.



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