Label : The Path Less Traveled Records
Year : 2012
Genre : Atmospheric Sludge Doom with Crust elements
Sentence : Dramatic but not fully convincing [7+]
Provenienti dagli Stati Uniti i contorti Abstracter arrivano alla loro prima pubblicazione con il disco Tomb of Feathers senza passare per nessun demo. La proposta di questi quattro californiani è difficilmente sintetizzabile in poche parole. Da questo la dicitura genere un po' lunghetta che ho deciso di mettere senza volermi riferire al troppo abusato (almeno a livello di classificazione) calderone del post metal. Infatti il sound del gruppo si caratterizza da brani lunghissimi (il disco è composto di soli tre pezzi da oltre dieci minuti l'uno) tipici del doom con linee vocali che vanno dal pulito più pulito e i riff alternano le parti più lente con altre dure tipicamente Sludge e riff di chiara matrice Crust.
L'ensemble del lavoro si lascia ascoltare abbastanza bene con la sola avvertenza che alle volte le soluzioni forse convincono un po' poco. L'intensità drammatica di alcuni momenti e della voce pulita è notevole, ma ogni tanto i nostri sembrano perdersi vagamente dentro questi maxi brani d'altronde realmente difficili da controllare appieno. I passaggi Crust sono indubbiamente la parte più strana: da un lato si può dire che il Crust sia uno dei generi off metal (anche se di metal nel Crust ce n'è) ad aver influenzato la storia del metal (vedi Death svedese e compagnia cantante, come i moderni Bastard Priest) dall'altro suonano lievemente strani seppur non siano affatto male. Sul disco aleggia alle volte un che di strano che me lo fa apprezzare in modo alternato, alle volte mi sembra molto bello alle volte alcune soluzioni mi tendono un po' al noioso, ma alla fine non si può negare che sia un disco d'esordio assai promettente e anche con una certa personalità.
[Giorgio Gubbiotti]
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