Logic Of Denial - Atonement



Year : 2013
Genre : Brutal Death Metal
Record Label : Comatose Music
Sounds Like : Hour Of Penance, Hate Eternal
Reviewed by : Edoardo De Nardi
Sentence : Brutal As Fuck!!

Dopo un esordio già convincente a nome “Necrogenesis”, uscito 3 anni fa tramite l’italiana The Spew Records, gli emiliani Logic Of Denial ci riprovano, supportati stavolta dalla ben più rinomata Comatose Music, proponendo un secondo album decisamente più maturo e curato rispetto al suo predecessore. “Atonement” vive infatti di episodi brillanti e variegati, non ancorati ai soliti canovacci compositivi cari al settore, ma ben proiettati verso strutture complesse e sostanziose che rendono l’ascolto dei brani sempre attivo e vivace. Non c’è spazio per riempitivi o canzoni poco ispirate tra i solchi dell’album e durante tutti i 40 minuti di musica, i Nostri riescono a tenere l’attenzione dell’ascoltatore sulle spine, potendo contare anche su dei freschi spaccati atmosferici che spezzano sapientemente la brutalità becera sprigionata dai pezzi. Sin dall’iniziale “Reek Of Perpetual Infamy” si capisce che i ragazzi fanno davvero sul serio, presentando un comparto ritmico di tutto rispetto, senza considerare l’oggettiva bravura di Alessandro D’Antone nel creare riffs brutali e molto tecnici, eppure sempre diretti e non disdegnosi di tonalità tetre e funeree dal gusto quasi “blackish”. In questo senso, il primo nome che viene alla mente ascoltando il Cd è sicuramente quello dei conterranei Hour Of Penance, ben più che una semplice influenza per i 4 ragazzi di Reggio Emilia. Strutture, linee vocali e raddoppi di doppia cassa al limite dell’umano richiamano alla mente senza difficoltà “The Vile Conception” e “Paradogma”, lavori con i quali la band capitolina è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante all’interno della scena underground mondiale; Ciònostante, lungi dal risultare gli ennesimi epigoni del gruppo capitolino, i Logic Of Denial si fanno forieri di una prestazione originale e personale, andando a proseguire idealmente il percorso intrapreso dai due album sopracitati, che gli stessi Hour Of Penance sembrano aver abbandonato in favore di soluzioni più semplici e “vendibili” con l’ultimo “Sedition”. Il finale di “Weeping Upon Repugnance”, i letali rallentamenti di “Sepsis” o la conclusiva “Despondency” inoltre, mettono in mostra l’ottima capacità dei Logic Of Denial nel saper tirare un freno alla loro velocità smodata, assemblando delle parti più lente e ragionate di assoluto valore, minimamente votate ad un anima più “melodica” da parte della band e realmente interessanti circa gli ulteriori sviluppi che l’estro compositivo della band potrebbe evolvere nel corso delle prossime uscite discografiche. Probabilmente, con il tempo i Nostri riusciranno ad inserire queste pause atmosferiche con maggiore gusto ed omogeneità all’interno dei brani, dato che almeno per il momento, alcune di queste sfumature risultano un po’ forzate e non completamente contestualizzate all’interno dei brani, ma si tratta in ogni caso di piccole limature che la pratica e l’esperienza, tanto in studio quanto in dimensione live, porteranno inevitabilmente con sé. Release completa e “consistente”, estrema e “caotica” al punto giusto, con una produzione e dei suoni curati al limite del maniacale. Ben fatto.


 Mark : 8/10



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