Year: 2013
Genre: Melodic Black Metal
Record Label: Indie Recordings
Sounds Like : Immortal
Reviewed by: Giulio Valeri
Sentence: Vreid at their best
A distanza di due anni dall' eccellente “V”, torna la band norvegese nata dalle ceneri dei Windir. Chi è assiduo frequentatore della scena black, sa bene che una band del genere non ha bisogno di presentazioni: sin dalla loro fondazione nel 2004, i quattro hanno infatti rilasciato album con cadenza regolare senza mai sbagliare un colpo. “Welcome Farewell” quindi altro non è che l'ennesima conferma da parte di un gruppo che sa svolgere il proprio lavoro in maniera squisita.
Nonostante gli ingredienti che li hanno resi celebri siano tutti presenti, la sesta uscita dei Vreid presenta brani più accessibili e meno cupi rispetto ai precedenti “Milorg” e “V”. Le chitarre dall'incedere thrashy sono sempre di gran gusto, azzeccate, catchy (quelle di “The Reap” in particolare) e concedono, come sempre, grandi aperture a soluzioni melodiche di grande effetto. Tra queste, la conclusione di “Way of the Serpent” e della titletrack si fanno ricordare con un certo piacere (l'ultima è ciò che al giorno d'oggi viene definito un “eargasm”). Non mancano neanche i vari flirt con il prog da intenditore (“Sights Of Old”), vaghi accenni al recente passato (l'inizio di “The Devil's Hand” suona come una parziale ripresa di “Welcome to the Asylum”) il basso del buon Hvall in evidenza (“Black Waves”) e per finire le trovate geniali da veri maestri del genere (“At The Brook”). Ancora una volta ogni traccia coadiuvata dall'acidissimo scream di Sture regala emozioni, crea dipendenza, e obbliga non solo a risentire l'operato dei nostri sino allo sfinimento, ma anche a pregare affinché pubblichino al più presto l'ennesima opera di qualità. Signore e signori, i Vreid hanno fatto ancora una volta centro: altro che “ Welcome Farewell”, questo è un gran ritorno che dev'essere accolto solo con un bel “Welcome back”.
Mark: 8/10
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