30 Seconds To Mars - Love Lust Faith + Dreams


Year : 2013
Genre : Alternative Rock, Pop, Elettronica
Record Label : Virgin Records
Sounds Like : I really don't know...God of War meets Ke$ha?
Reviewed by : Edoardo
Sentence : This is War.

Chitarre sparite, eliminate, censurate.

Ma sopratutto Shannon che scriveva parti di batteria da panico, come in tutto a Beautiful Lie ed in buona parte del passato cd ora è stato licenziato dal ruolo di scrittura di qualunque pattern.

Riassumi questo cd : uh oh oh ooooooh....eh eh ooooh oooooh...uooooooh

E pensare che ci eravamo lasciati con This is War, che si era stato deciso a tavolino,ma era ricco di idee, energia, vita, un vero ruggito come suggeriva la copertina di voglia di essere LA band rock del momento. Forse i 30STM sono comunque ed effettivamente la band rock più significativa dei nostri tempi insieme ai Linkin Park (se per Rock consideriamo questo). Questo la dice lunga su molte cose.


Love Lust Fait + Dreams è supportato da una produzione mostruosa, accostata ovviamente ad un film making degno di Michael Jackson tipico oramai della band dei fratelli Leto.
Di base la band è pompatissima, ottanta milioni di Kg di basi, epiche, struggente, bellissime, degne di God of War in qualche caso. Epiche, narranti, sofferte, il lavoro fatto dietro la band è TITANICO. La costruzione del cd si può praticamente dare totalmente a chi dirige artisticamente la band, tutto quello che è scritto in questo album è frutto di un Art Editor da milionari che studia, legge, si informa ed aggiorna per sfornare il lavoro più appetibile, personale e moderno in circolazione.

Tutto questo però rende Love Lust Fait + Dreams un cd che distruggerà allo stesso tempo la concorrenza nel campo ma anche gli ultimi Die Hard Fan dal primo cd.

Track by Track :
Birth : Intro solenne, in pieno stile cinematografico, ottima per iniziare il cd con la giusta epicità

Conquistador : Nonostante la grossa diffidenza iniziale e cori di una inutilità simile a quella di una penna in mano ad un analfabeta la canzone riesce a convincere....anche se il main riff southern è proprio banale.

Up in the Air : Apre anche bene ma si spegne istantaneamente con un'altro coretto banalissimo continuato da una strofa degna di Ke$ha o della peggiore Gwen Stephany. Buona la parte centrale e anche il ritornello che alla fine dei conti anche se costantemente sul filo dell'elettro pop può piacere lo stesso. La traccia nonostante tutto è largamente promossa, dietro ci sono almeno delle idee concrete.


City of Angels : sfrutta a suo modo il piano per diventare l'ennesima ballata-bagna-patata con archetti alla Depeche Mode, in tutto questo però Jared Leto finalmente sfoggia una interpretazione degna di essere chiamata tale.

The Race : un'ottimo intro di archi viene spezzato da una batteria "tunz tunz" fastidiosa e snervante che leva slancio al pezzo che con un pizzico di ritmo in più avrebbe potuto fare il salto di qualità ma che si limita ad avere un ritornello carino ed il solito coro di supporto da buttargli acido addosso. Sostanzialmente sufficiente

End of All Days : ancora pianoforte, ancora una ballata, ancora una interpretazione di Leto convincente. Accompagnato da un ritmo molto R'n'B la traccia si protrae troppo a lungo, 2 minuti in meno sarebbero bastati comunque per capire il concetto.

Pyres of Varanasi : Direttamente da Gotham City un crescendo molto in stile Hans Zimmer crea la giusta atmosfera e il preludio a Bright Lights.

Bright Lights : L'ennesimo coro da stadio banale, schifoso, evitabile fa sbroccare i nervi, solamente accennato all'inizio ma tanto basta per far scattare la molla in me. La canzone si muove su ritmi elettronici vicini ai Depeche Mode in alcuni tratti. Quasi Dance in quelli più movimentati. Canzone lenta e troppo pachidermica, decisamente una merda e il 300esimo coretto centrale fa venire il sangue in bocca.

Do or Die : Sindpasciostevon e via. Immersione negli anni 80, frasi al limite della umana decenza, ritmi da discoteca, ritornello uguale agli altri, frasi senza senso e ancora archetti campionati fastiosissimi.

Convergence : CHE CAZZO E' E A COSA SERVE?

Northern Lights : Intro alla Fifty Cent per una strofa decisamente moscia e poco convincente, fortuna le basi e qualche accenno di scream se no veramente c'era da mettersi le mani nei capelli. Traccia sostanzialmente lenta e poco appetibile.

Depuis Le Dйbut : Chitarra acustica, finalmente Dio Porco. Ballata melensa e praticamente inutili a fini del cd ma fa bene sentire che sanno ancora cosa significa imbracciare uno strumento. Finale degno e ancora una volta basi curate, molto simili nello stile a quelle di Hans Zimmer.


CONCLUSIONE

Si è voluto rendere i 30STM una band da cinema, una macchina perfetta, vendite infinite, nessuna possibilità per la concorrenza. Praticamente un panzer inarrestabile che per una Major rappresenta l'oro. Mettiamoci in conto che poi la band è facilmente modellabile, attira su di se le attenzioni di persone diverse, più alternative del solito. Mettiamo inoltre in conto che forse a loro non gliene fregava un cazzo di questo cd, non c'era chissà quale voglia o scelta, o concept ma tant'è chi c'è dietro la band ha saputo costruire ancora volta SENZA NIENTE un CD interessante, particolare, che per metà della sua durata si è saputo reggere con le sue gambe.
Nonostante l'inesorabile crollo, il riempiticcio della seconda metà, i troppi cori inutili, per me i 30STM ancora non sono crollati del tutto, non per meriti loro chiaramente, la fortuna di essere supportati in questo modo da una Major li rende immortale e forse invincibili anche se ci si rende conto che come Band vera e propria sono finiti.

Ps : MA QUANTO FA CAGA' LA COPERTINA?

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