Year : 2013
Genre : Progressive Metal, Djent
Record Label : Century Media
Souns Like : Skyharbor
Reviewed by : Edoardo
Sentence : This is not Metal
Non voglio fare il rompi palle della situazione, ma si può veramente considerare ancora questa musica Metal? Metal è quella roba nata con i Black Sabbath, Iron Maiden e soci, evoluta, estremizzata, distrutta in tutto quello che poteva significare con l'avvento di una band chiamata Meshuggah. Probabilmente nemmeno loro si sarebbero aspettati di poter demolire il concetto di Metal aprendo le porte ai mondi dell'elettronica, pop e altre influenze che mai prima della band svedese, nemmeno per sbaglio,avevano toccato il genere. Persino il Metalcore dei Trivium sembra a distanza di anni molto più "true" di quanto proposto da Tesseract, Periphery e mille cloni vari.
Quindi Metal è semplicemente avere chitarre distorte? Se si, allora possiamo ancora confermare che se pur odiate il genere, i Tesseract fanno Metal. Anche se non ce ne frega un cazzo di quello che fanno però è utile cercare di capire dove porta la strada presa dalle menti, le influenze, insomma, antropologia spicciola.
Comunque, il secondo cd dei Tesseract si è fatto aspettare, cambi di line up, specialmente dietro il microfono, tante preview, assaggini, EP, singoli. Il pasto bello pronto, servito e completo ce lo mettono su Youtube e quindi non ho potuto fare a meno di mettere in play tale video più e più volte.
Innanzitutto è un cd organico, forse omogeneo a tal punto da poterlo considerare come un'unica immensa traccia suddivisa in capitoli. Canonicamente non si sposta da quanto fatto in precedenza, sono più maturi, molto meno matematici, molto più melodici...molto Skyharbor...Anche se è facile intuire chi ha influenzato chi.
I 50 minuti saziano, completano il giro e non sembrano inaccessibili, molte parti è ovvio vanno assimilate con pazienza ma se preso come dicevo io, tutto d'un fiato, come una unica traccia, senza lo stancante stress di ricordasi ogni traccia di nota in nota, Altered State regala grandissimi momenti d'enfasi. O'Hara non fa rimpiangere Tompkins, si, in diversi tratti ci sento un po' di manomissione a livello di studio con una voce un po' "compiuterizzata" ma si tratta di pochi tratti. Ottima la trovata non più rivoluzionaria ma sempre vincente del Sax.
Se proprio vogliamo fare i precisi il singolo Nocturne ed Ecplise non che Singularity e Calabi Yau (non me la sono inventata) regalano i momenti più confortanti e vivi del cd che mai punta all'offendere, accarezza lievemente i momenti più duri per tornare sempre sui propri passi. Nonostante una produzione veramente potente che esalta il basso e magari un po' troppo il rullante l'atmosfera palpabile è riflessiva e distensiva, emotiva e catartica in ogni suo passaggio.
I Tesseract hanno distrutto il concetto di riff, hanno disintegrato qualsiasi prassi di "struttura" e regalato ancora una volta un gran CD.Instancabile ed imperterrito sono sicuro che la creatura regalerà ai fan ancora momenti di grande gioia. A differenza dei Periphery che si in se hanno concetti di struttura, riff, ritornelli, assoli ecc i Tesseract tendono a farne a meno essendo classificabili essenzialmente come una band Progressive e basta, Metal? Ma si dai.
Il processo di implosione della macchina inglese è veramente un fenomeno da seguire con ansia ed angoscia, trepidanti aspettative e sogni. Come sapranno distruggere i concetti musicali che per ora abbiamo avuto nel futuro? Già oggi sembrano molto più vicini per come intendono la musica agli ultimissimi Cynic che al vero e proprio Djent, quindi più che una band sono una creatura in evoluzione che va studiata e seguita poichè è forse da qua che passa il futuro di quello che noi oggi ci ostiniamo a chiamare Metal.
Mark : 8.5/10
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