Molto spesso nel mondo della musica con una band riesci a raggiungere l’apice del successo, ma dal momento che questa band per qualche motivo precipita in picchiata verso un baratro, non sempre si riesce a risollevarsi e quindi questo porta solitamente allo scioglimento della band o a una situazione di stallo quasi definitiva. Questo è ciò che è accaduto agli Slipknot dopo la morte di Paul Gray. Il caro Joey Jordison vedendo che ormai la sua vecchia band era solo un peso morto per lui, non ha deciso di abbandonarla, ma di cercare nuovi sbocchi musicali come hanno fatto i suoi compagni Jim Root e Corey Taylor, ormai ben radicati negli Stone Sour, band notevole e di tutto rispetto; Cosa che non si può dire del tentativo di voltar pagina del nostro Jordison. Gli Scar The Martyr sono il suo nuovo progetto che ha delle prospettive non molto radianti. Il loro primo Self-Titled album mostra una band che non ha ben chiaro il genere che voglia fare. Si sentono influenze di cento sottogeneri metal differenti. Passando dai Machine Head ai Meshuggah, ma chi lo va a spiegare alle band di oggi che non basta un batterista veloce e delle chitarre a 7/8 corde per fare metal? La voce pulita di Henry Derek a tratti è quasi fastidiosa e a mio parere non è azzeccata col tipo di musica che stan cercando di fare. I Riff sono qualcosa di già sentito almeno un milione di volte. Insomma, una tipica band metal di oggi che cerca di trovare un connubio tra tradizione ed innovazione.Qui però di tradizioni ne vengono rispettate davvero poche e le innovazioni, beh, lasciamo perdere. Basti sentire i singoli "Blood Host" e "Soul Disintegration" e già queste due tracce danno la panoramica generale sull'album che non lascia all'ascoltatore assolutamente nulla. Quando sulla loro pagina Wikipedia ho visto scritto al genere “Heavy Metal” mi è scappato un sorriso che era una via di mezzo tra il comico ed il tragico. Mi dispiace Joey, ma dopo un side-project mediocre come i Murderdolls, adesso ti sei rifilato questa carcassa di band. Non mi resta altro che godermi le offese che riceverai e le recensioni negative che si aggregheranno alla mia.
Year: 2013
Genre: Nu Metal
Record Label: Roadrunner Records
Sounds Like: Slipknot, Korn
Reviewed By: Alberto Orbi
Mark: 5+/10
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