Label : Imperium Productions
Year : 2012
Genre : Death Doom Metal
Sentence : Coldness and darkness reign [7.0]
Dopo aver incantanto mezzo mondo dell'old school con il debutto Transformations gli israeliani Sonne Adam tornano alla carica con questo nuovo EP stampato solo in vinile e distribuito nel corso del tour. Se già Transformations era un bel monolito nero di oscurità questo Doctrines of Dark Devotion non è certo da meno risultanto a tratti anche ben più agghiacciante del predecessore. Il sound fatto di toni cupissimi è esaltato in vari passaggi dall'uso spasmodico di tastiere come nella glaciale opener Hater of Mankind. Sempre in bilico tra il Death e il Doom i Sonne Adam vanno avanti in questa loro spasmodica rivisitazione dei classici, come se uno avesse preso un Gothic dei Paradise Lost lo avesse un po' incattivito e reso ancora più oscuro (lo so che sembra difficile).
La prova che i nostri danno tra le varie tracce è indubbiamente molto buona e dimostra come i Sonne Adam siano pienamente consci di quello che fanno. La voce martoria senza posa e resta veramente impressa, molto più che nel precedente disco bisogna dire. Le uniche pecche, che secondo me affliggevano qua e là anche Transformations pur senza smussarne l'impatto, sono un suono a tratti non troppo corposo con le chitarre che sembrano voler portare l'ascoltatore alla dissociazione mentale con una serie di lead strani e una certa tendenza al Black mai troppo chiarita. De facto l'EP è buono, ma non raggiunge a mio avviso i livelli del disco, vuoi che essi siano troppo alti, vuoi che forse un ascoltatore un po' integerrimo come me non riesce a comprendere appieno il motivo di alcune scelte. Non che non mi piacciano le tastierone sparate là a fare atmosfera, tuttavia c'è un che di "mal definito" che talvolta non mi convince troppo. Sarà che in parte un po' queste scelte lasciano spiazzato, ma tuttavia l'unica cosa chiara è che rispetto a Transformations il suono sta evolvendo. Quale sarà la direzione finale di quest'evoluzione probabilmente lo vedremo sul prossimo disco che spero uscirà a breve. Comunque Doctrines of Dark Devotion è un disco che penso sarà apprezzato sia da quelli avevano amato Transformations che da quelli cui piacciono queste sonorità lievemente più ibride.
[Giorgio Gubbiotti]
2 commenti:
personalmente gli avrei dato 1 punto in +
Son stato molto combattuto su questa recensione, perché temo di raffrontarlo troppo con Transformations.
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