Straight On Target - Pharmakos



Year : 2013
Genre: Deathcore
Record Label: Bakerteam Records
Sounds Like:  Oceano, Suffokate, Withechapel, AOAA
Reviewed By: Edoardo
Sentence : Pochi muscoli e tanto cervello usato poco

Gli Straight On Target, da Piacenza, sono una tela in attesa di essere dipinta, tanti colori a disposizione ma nessun chiaro modello da esporre. Pharmakos si presenta come un cd rassicurante, non troverete infatti niente che non sia già stato detto e/o scritto da altri, è un cd che si aggrappa alle radici del genere e fissa bene i paletti. Pharmakos potrebbe rivelarsi per alcuni un cd "nuovo" nel panorama italiano ma formazioni più anziane come Modern Age Slavery e The Juliet Massacre hanno saputo dare interpretazioni con la I maiuscola già dal 2009, su per giù con risultati più altisonanti.
Sottolineato l'aspetto old school del cd è tempo di parlare del cd in se, è stato un compito arduo infatti discernere perchè a tratti si ha l'impressione di stare davanti ad un capolavoro ed altri davanti al primo cd di una band di 15enni. Le prime 2 tracce e mezzo, o meglio, i primi 5 minuti e 25 secondi sono ottimi, standard ottimi ed un uso delle atmosfere che solo gli Oceano avevano dato prova di maneggiare così bene. Impressionante poi lo sforzo ritmico in Demonized nel cercare una soluzione che non riportasse a forza agli Annotation of an Autopsy anche se le scale usate della chitarre sono le medesime.
Per ritrovare la gioia bisogna aspettare l'ottima Palm Leaves Readers che chiude il cd in maniera distinta ed elegante usando ancora una volta tanta atmosfera.
Nel mezzo troviamo canzoni che vorrebbero darti un cazzotto in faccia ma ti fanno una carezza, troviamo passaggi un po mosci dati anche dal fatto che i bpm dei brani non sono così elevati, adatti ai mid tempo ma molto poco a causare danni.
Questa scelta un po infelice di non puntare mai veramente sull'acceleratore penalizza una tracklist troppo poco varia, non brutta, non cattive idee ma semplicemente un po troppo stagnante. Errori per alcuni sormontabili ma c'è chi come me vuole vedere la pagliuzza nella mucchia del grano e quindi rompe il cazzo a più non posso.
Detto questo non posso esimermi dal dare una sostanziosa sufficienza al cd che risulta 1: prodotto bene 2: suonato su standard qualitativi che meritano attenzioni da parte di labels (e qui ci siamo). Non farà fare i botti di capodanno nel 2013 ma renderà felici chi segue la band da tempo o in generale il movimento -core italiano.


Mark : 6+/10



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