Year: 2013
Genre: Technical Death, Brutal
Record Label: Willowtip Records
Sounds Like: Origin, Ulcerate
Rewiewed by: Edoardo De Nardi
Sentence: Towards Infinite and Beyond!
Terra dedita prettamente a sonorità solari e mediterranee come heavy e power metal, ogni tanto anche la Spagna riesce tuttavia a giocarsi assi decisamente interessanti anche in ambiti estremi, soprattutto death metal. Oltre agli inossidabili Avulsed, vero e proprio orgoglio nazionale per gli amanti delle sonorità senza compromessi, anche i Wormed sono riusciti ad attirare intorno al proprio nome un interesse piuttosto vivo fin dagli esordi del gruppo, risalenti al debutto “Planisphaerium”uscito nel 2003. Dopo ben 10 anni dal debut, i Wormed oggi riescono sul mercato discografico con il nuovo “Exodromos”, edito dalla Willowtip, sinonimo di garanzia in fatto di uscite brutali e tecniche al punto giusto. Nonostante la lunga assenza dalle scene, i Nostri tornano con un impatto grafico e concettuale fondamentalmente invariato, concentrando la loro proposta intorno ad un brutal death tecnico ed altamente futuristico, tanto nelle liriche e nelle graphics, che nella successione pazzesca ed “aliena” di alcuni riff. Rispetto al disco di debutto però, si segnala una maggiore coesione di fondo ed un’interessantissima quanto proficua ripresa di alcune strutture soprattutto metriche di chiara derivazione classic death metal, che donano ai brani quella solidità e quella stabilità spesso assente in bands tutta velocità e poca sostanza. Sin dall’iniziale “Nucleon” invece, i Wormed dimostrano esplicitamente un inventiva ed una versatilità negli arrangiamenti davvero notevole e distintiva, capace di rendere molto distinguibili se non proprio tutti i singoli brani, quantomeno lo stile caratteristico del gruppo. Le ritmiche ultra-compresse di “ The Nonlocality Trilemma”, i malsani rallentamenti di “Tautochrone” e le dissonanze esasperate di “Multivectorial Reionization” mettono in mostra senza offrire il fianco a critica alcuna, l’indubbia consapevolezza con la quale i Wormed riescono a rendere il concetto fantascientifico legato alla loro musica. Moderni quanto gli Origin, eppure più pesanti di questi ultimi, gli spagnoli hanno creato un Alien terrificante, hanno sprigionato una energia tangibile pronta a scatenarsi ad ogni ascolto, senza però dimenticare di inserire nel loro mostro sonico alcuni rallentamenti e soluzioni alternative che, se da un lato come detto richiamano ad alcuni costrutti tipici per i primordi del genere (“Stellar Depopulation”), d’altra parte permettono di intravedere già degli spunti succulenti sulla vena che potrebbe prendere in futuro il materiale della band (“Darkflow Quadrivium”, “Xenoverse Discharger). In conclusione, si tratta di un disco di assoluto valore, un'altra uscita di rilievo per un anno davvero intenso in quanto ad uscite del settore; sicuramente richiederà più di qualche ascolto per poter essere assimilato a dovere, ma proprio in questo rivela una longevità ed una profondità creativa veramente “spaziali” e fuori dal comune. Il Lato Oscuro, stavolta, ha vinto alla grande.
Mark: 8/10
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