Gojira - L'enfant Sauvage


Label : Roadrunner Records
Year : 2012
Genre : Progressive/Groove Metal
Sentence : The Big Return [8.0]

Dopo ben 4 anni i francesi Gojira tornano sul mercato, questa volta per Roadrunner Records, con L'Enfant Sauvage, CD che senza alcun dubbio dividerà i fan della band e gli ascoltatori Metal in generale.
Gojira è sinonimo di innovazione e sperimentazione, sfuggono a qualsiasi classificazione da almeno 3 cd dei quali gli ultimi due entrano nella top 100 dei più belli di sempre, punto e basta.
Ancora una volta quindi troviamo un song writing che acquista nuovi trademark e nuovi stili ampiamente apprezzabili durante tutto il cd quali armonizzazioni sugli ultimi tasti (14-22) di 5a e 4a corda, uno stile vocale più evocativo, più Mastodon oserei dire e un uso di strutture più snelle e dirette ma di certo non meno progressive, meno tecniche si, la title track si impara in 20 minuti con la chitarra.
Gli umori di questo L'enfant Sauvage sono più malinconici rispetto i passati lavori, se su From Mars To Sirius trovavamo barlumi di speranza quali World To Come e Where Dragons Dwell alternati a rabbia pura (From The Sky) qui le canzoni si standardizzano su mood molto eclettici. Rabbia, rassegnazione, frustrazione e appunto malinconia pervadono tutto il cd senza lasciare segno di una qualsivoglia speranza. Eppure The Way of All Flesh ci aveva avvertito "the way I see things is so sim ple, the fact I'm living dying on this land, exhausted is the realm of nature, friends are dying".
L'enfant Sauvage non presenta cali, propone come al solito molte soluzioni e punta sulla dinamicità, picchi assoluti del cd la title track, traccia che per me va sul podio delle loro più belle di sempre, Liquid Fire e Planned Obsolescence. E' un cd appunto dinamico che quasi mai fa due volte la stessa cosa a parte qualche incertezza dovuta ad un sentimento di autocitazione. In generale presenta un livello medio sugli standard di qualità Gojira senza mai però eccellere veramente ad eccezione dei due singoli. Tutte le canzoni vincono ed hanno un loro perchè ma manca quel tocco catchy alla To Sirius. Si punta sull'atmosfera a questo giro, manca del tutto l'irruenza di canzoni come Adoration of the None, vuoi per l'entrata nel roster della Roadrunner vuoi perchè i Gojira sono degli sperimentatori a 360°.

Questo però non è a discapito ne della qualità ne della quantità di idee, basta sentirsi Born In Winter per capire come sia cambiato l'approccio dei nostri ad una canzone.



Non è un cd perfetto, purtroppo qualche autocitazione ,dicevo, di troppo corre, The Wild Healer è praticamente uguale per significato ed approccio a 04 di Terra Incognita. Alcuni riff percorrono un incedere troppo classico con usi di bending, pinch, e slide che oramai propongono da anni, va bene così eh ma certi passaggi li ho già sentiti (vedi a 1 e 10 Pain Is A Master).

There is light in this world 

 I fight for the reason you won't leave this cage 
[...]

Forgot to create your own life 


Tiriamo le somme sui Gojira : liricamente parlando la band ha attraverso diverse fasi, Duplantier è un fermo sostenitore di Green Peace, ecologista attivo e attento scrutatore del mondo. La sua visione è sempre stata di carattere pessimistico, ovvero vede il mondo in decadenza, nota una perdita di valori generali e il rispetto per madre natura. Col tempo però è subentrata una parte esoterica nei suoi testi andando a parlare di quello stretto legame che c'è tra anima ed energia, ben chiaro in Esotheric Surgery e Oroborus.
Musicalmente parlando non si può mettere una parola fine alla storia di questa band essendo in continua mutazione e rinnovazione, il punto raggiunto con questo ultimo capitolo segna un movimento verso lidi sempre più progressivi ed atmosferici e meno Death-oriented (ma dov'è il Death Metal nei Gojira?). I francesi spostano l'accento sull'emotività delle canzoni e sul cantato in particolare, il lavoro strumentale è spesso basato sul creare ottime trame su cui poi Duplantier possa interpretare alla perfezione il sentimento che vuole esprimere.C'è una maggiore attenzione al pathos in generale sia dal punto di vista delle vocals che strumentale.Più volte i pezzi, sia nel finale che nelle intro presentano attitudini ipnotiche e trovano nella ripetitività e nei contro-tempi le loro armi di maggior forza.
L'enfant Sauvage è l'ennesima conferma che il miglior metal oggi giorno passa ancora per le mani dei Gojira, purtroppo non sia ai livelli titanici di The Way of All Flesh (che tra l'altro propone 20 minuti di musica in più) in cui i nostri riassumono tutto quello che possono essere, sono e sono stati. Per me va un pelo sotto a From Mars To Sirius sopratutto per il lavoro strumentale ma stiamo sempre parlando di uno dei migliori cd che oggi giorno voi possiate sentire.



0 commenti:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...