Label : Lo-Fi Crature
Year : 2012
Genre : Doom Metal
Sentence : Augh! [7+]
L'aspetto esteriore a volte è la cosa che più importa in un prodotto di cui non si conosce il contenuto, quando per Kreator e Cannibal Corpse la copertina ed il cd all'interno contano relativamente, per una band underground è la cosa essenziale insieme alla qualità audio. Per i Caronte siamo difronte in entrambe le questioni a standard medio-alti, il cd fisico vanta una realizzazione grafica stupenda e il booklet è composto da artwork e Font molto curati. La cover come potete notare tutti è anch'essa curata e personale nell'organizzazione ma lascia intravedere la classicità da il Font e il colori usati.
Parlando della musica, quello dei Caronte è un passaggio obbligatorio se si è amanti del Doom Made in Italy, in "competizione" alla oramai nota Supernatural Cat, la Lo-Fi sta cercando di proporre una alternativa ai "soliti" nomi. I Caronte ci raccontano di un Doom riflessivo, sabbattiano quanto basta, fortemente incentrato sulla dilatazione delle parti e il cantato quasi narrativo, un connubio non originale ma comunque vincente. Quello che convince è l'aspetto tribale del tutto, Navajo Calling chiude il cd in maniera perfetta con una interpretazione ottima di quello che è il trademark tribale Aborigeno in chiave Doom. Stiamo quindi parlando di un opera che ha un suo perchè, un suo concetto e uno sviluppo personale. La caparbietà potrebbe portare i Caronte ad osservare nuovi lidi più sperimentali e personali nei futuri lavori lasciandosi condizionare maggiormente dal tribale, per ora rimangono ben ancorati al Doom e lasciano il sapore mistico nel sound complessivo senza intaccare i singoli strumenti.
Un lavoro di tutto rispetto che può dire la sua a livello europeo, i fan più attenti li noteranno sicuramente.
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