Imperium - Sacramentum


Label : New Division Records
Year : 2012
Genre : Brutal Death Metal
Sentence : Mother of all War... [7.5]

Dall'Inghilterra ecco a voi uno dei gruppi rivelazione del 2012!
Gli Imperium sono una giovane formazione dedita al Brutal Death Metal moderno, quello plasmato e modellato da Nile, Hate Eternal e Behemoth ma che ha saputo in solo Full catalizzare nuove mosse e costruire un sound personale.
Mescolando elementi non nuovi come stacchi pachidermici alla Nile e Sfuriate molto simile a quelle del maestro Erick Rutan il combo è riuscito grazie ovviamente ad una ispirazione sovrana a vincere il jeckpot ed a portare a casa il massimo risultato possibile.
Sacramentum è composto da 9 tracce di cui una intro e un intermezzo a spezzare il cd, 7 tracce quindi quelle che veramente contano, di queste 7 tracce non si butta via niente, nessun riff è brutto, tutto è veramente vincente e stupisce la continuità e la bravura nel creare strutture per niente lineari con una marea di riff. La difficoltà tecnica dei brani è alta non solo per la grande varietà e il numero di idee ma anche per via di certi passaggi ritmicamente complessi e studiati, un lavoro che si può fare solo sudando ore ed ore in sala prove. Si nota infatti un affiatamento da livelli Cannibal Corpse, ogni strumento riesce a valorizzare l'altro, anche la voce, posta in primissimo piano è quasi onnipresente e lascia pochi spazi alle chitarre per concentrarsi su se stesse ma in quei brevi momenti le asce si lanciano in duelli solisti di pregevolissima fattura o in stacchi atmosferici ottimamente orchestrati, insomma, pura libidine.
Cosa è che manca? Manca una produzione che sappia valorizzare più il guitar working, l'impressione generale è che ci siano tantissimi riff belli ma che non superino mai lo schermo e non riescano veramente a darti un cazzotto in faccia. Pecca anche la batteria con dei piatti un po troppo finti e un suono di rullante anch'esso plasticoso ma nel momento in cui verrebbero a trovarsi chitarre più grasse e spesse questo problema sarebbe tranquillamente sormontabile. Un'altra cosa che mi ha lasciato interdetto è la disposizione delle tracce, The Blackest Forest è una vera cannonata, porla in conclusione sembra un po uno spreco, ci avrei visto meglio Final Sacramentum o Eternal Imperium, al contrario dopo l'intro avrei messo Legion of Gemini, senza ombra di dubbio il pezzo più cattivo e tecnico di tutti, per me il top insieme a The Blackest Forest.
Detto che comunque sono "errori" marginali il cd non perde di bellezza ed anzi risulta ad ogni ascolto materiale fresco e che ha veramente qualcosa da dire, avanti legionari!



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