Year:2013
Genre: Sludge/ Black Metal
Record Label: Les Acteurs de l'Ombre Productions
Sounds Like : Secrets Of The Moon
Reviewed by: Giulio Valeri
Sentence: Una delle migliori uscite black dell'anno!
Era da tempo che non si sentiva un disco del genere. Uno di quei dischi che quando li senti hanno la capacità di farti aumentare il battito cardiaco per le emozioni che sono in grado di farti provare anche dopo più e più ascolti. E' proprio questo il caso del debutto qui recensito ad opera di questi newcomers francesi. Idealmente, i Regarde Les Hommes Tomber si inseriscono in quel filone di black molto caro a certe realtà tedesche, prime tra tutti i Secrets Of The Moon, con la quale i Nostri, pur avendo una loro identità ben definita, hanno molto con cui spartire, almeno nell'approccio alla materia proposta. Stiamo quindi parlando di un black cervellotico, meditativo ed elegante, giocato su tempi lenti, cadenzati e oscillanti dal down al midtempo, che fungono da preludio a riff assolutamente squisiti e pieni di groove, futuri responsabili di eventuali problemi fisici causati dal forsennato andare su e giù del nostro collo una volta ascoltati. La sensazione di totale oscurità che questi francesi riescono ad evocare senza neanche l'ombra di una tastiera è semplicemente qualcosa di fenomenale, complice anche il fatto di una batteria superlativa, qui impiegata non solo come mero strumento volto solo ed esclusivamente a tenere il tempo, ma in veste di elemento fondamentale per ricreare un certo tipo di atmosfere, come del resto Thelemnar, batterista dei sopracitati Secrets, ha avuto modo di dimostrare in tutte le uscite del suo gruppo. Inutile dirlo, il disco scorre che è un piacere, all'insegna di una qualità delle soluzioni totali, e sarà motivo di dipendenza cronica per chiunque ami il black più ragionato e d' atmosfera. Tra gli highlights di quella che può arrogarsi con tutti i diritti una delle migliori uscite black dell'anno, si segnalano “Ov Flames, Flesh and Sins”, dove è possibile riscontrare un passaggio acustico degno dei migliori Opeth, e le conclusive “A Thousand Years Of Servitude” e “The Fall”. Correte subito ad ascoltarli, non ve ne pentirete!
Mark: 8,5/10
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