Year: 2013
Genre: Death Doom Metal
Record Label: Darknagar Records
Sounds like: My Dying Bride, Evoken, Katatonia
Rewieved by: Giorgio
Sentence: One man band hell
Scupto lavora da solo a Rasskazovo, città che conta poco più di 40mila anime nella Russia sud-occidentale. Il frutto del suo lavoro è il progetto Sculptor, ad oggi autori di due dischi e uno split. La proposta è un Death Doom di tendenze Doom (corrente My Dying Bride), dai suoni molto nitidi che fa un uso sapiente delle tastiere e degli stacchi acustici nei quali ricorda un po' gli Evoken. Il growling di Sculpto è molto buono, basso e ben modulato, peccato che si ostini a usare per la maggior parte del tempo uno scream strozzato di stampo Black Metal che non si amalgamano troppo bene col resto, anche perché non viene usato proprio nei riff più della scuola dei primi Katatonia, che quindi molto devono al Black.
Il secondo disco di Sculpto(r), Pact with the Doomed, esce quest'anno per Darknagar Records e segue queste coordinate. Di particolare dalla loro gli Sculptor hanno l'inserimento di parti che sembrano rasentare quasi l'industrial. Sculpto pare padroneggiare molto bene tutti gli strumenti, tuttavia sembra essere proprio questa capacità a limitarlo. Infatti la tendenza a voler mettere tutto il fattibile insieme rende il suo songwriting eccessivamente involuto e talvolta addirittura incomprensibile senza riuscire a portare l'ascoltatore nel giusto mood. Soprattutto nel Doom mancare di atmosfera può essere decisamente sconveniente, perché si passa dall'essere oppressivi, malevoli e macabri all'essere semplicemente noiosi. Come punto alto del disco cito l'intro agghiacciante di To Lamenting One che vale veramente molto. Come punto più basso che proprio non riesce a convincere invece citerei la lunghissima e sempre uguale intro di The Spleen, che proprio non si capisce dove voglia andare a parare. Nel complesso passabile, ma si può fare decisamente di meglio.
Mark: 6/10
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