Orchid - The Mouths of Madness



Year: 2013
Genre: Retro Hard/Stoner Rock
Record Label: Nuclear Blast
Sounds like: 70ies
Rewieved by: Giorgio
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Purtroppo a certa gente non gli puoi dire niente. Puoi passare tutto il disco in avanti e indietro infinite volte a cercare una nota fuori posto, un pezzo che convince poco, una qualunque cosa che possa risultare stonata e non ci riesci. Con gli Orchid è decisamente così. Già Capricorn era stato una prova di quelle notevoli, ma adesso con il secondo full The Mouths of Madness secondo me vanno su un livello anche superiore. Il Doom nel senso moderno del termine su The Mouths of Madness si sente abbastanza poco (tolta forse un po' Silent One e The Loving Hand of God che con i dovuti distinguo sembrano uscite da un disco dei primi Black Sabbath), nel senso che quando le riviste o i classificatori catalogano gli Orchid come Doom non significa che son come i Reverend Bizarre. Tuttavia le bordatine in stile Stoner restano presenti, ma quello che si sente davvero e che fa da padrone lungo tutto il disco è l'atmosfera anni '70 perfetta e maestosa.
Pezzi come l'opener/title-track Mouths of Madness, Nomad o Mountains of Steel sono decisamente da manuale, si piantano in testa senza essere banali per niente, ma anzi riescono ad incantare coi loro riff magnifici e i ritornelli sognanti tendenti allo Space Rock (qualcuno ha detto Planet Caravan?). L'ombra dei Black Sabbath è sempre là ovviamente, inamovibile, anche se per l'appunto non sono tanto i Black Sabbath dell'omonimo o di Paranoid quanto forse più quelli di Vol.4 o del semi-prog di Sabbath Bloody Sabbath. Ci sta anche una bella punta di Led Zeppelin qua e là (a occhio direi quelli di III e IV fondamentalmente) e anche lì non hai modo di sbagliarti. Lo dico in modo chiaro e tondo: io un disco come The Mouths of Madness non posso che amarlo con tutto me stesso, perché va a solleticare in modo perfetto le mie tendenze retrò. Gli amanti delle novità a tutti i costi gli potranno muovere infinite critiche, perché è chiaro che ogni tanto gli Orchid fanno anche del citazionismo (anche se non è che siamo al post-moderno applicato alla musica ancora, né si sconfina nel plagio) che a molti potrà non piacere, ma se ascoltandolo vi piacerà non pensate di riuscire ad ascoltarlo una volta sola! Gli ingredienti per andare in palla ci stanno tutti: io infatti temo dovrò disintossicarmi, altrimenti starò fuori dal giro delle recensioni per parecchio!


Mark: 8.5/10



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